Le auto diesel potrebbero funzionare anche così (ma non fatelo)

Il carburante dei prepper

Essere preparati

I prepper o survivalisti sono quella categoria di persone, nate negli Stati Uniti, in piena guerra fredda, quando, nel sottoscala delle villette, gli americani ammassavano generi di prima necessità nei rifugi antiatomici domestici. Non sono pazzi, sono “preparati” ad evenienze catastrofiche di tipo naturale o bellico.

In molti ironizzano su questi personaggi che ammassano generi e strumentazioni di prima necessità ma poi quando un uragano o un’epidemia colpiscono, sono gli unici che se la cavano bene. Almeno fino a che le autorità non riescono ad organizzarsi e può volerci anche un mese.

Un bisogno primario e disclaimer

Un bisogno importante in caso di catastrofe, oltre all’acqua, al cibo, ai medicinali, agli strumenti da sopravvivenza, è il carburante. Può servire per alimentare il gruppo elettrogeno, anche se molti sono passati ai pannelli solari con accumulatore, oppure la vecchia auto diesel euro sottozero, dimenticata in garage, che può diventare un ottimo mezzo di fuga. In caso di carenza di carburanti (anche i prepper più prepper non custodiscono più di 100 litri in taniche), la produzione artigianale di combustibile sembra essere la soluzione più interessante, nonostante la buona dose di rischi che porta con sé. Si deve sottolineare che – in tempi normali – “produrre” diesel fatto in casa è estremamente illegale, il suo utilizzo viola le specifiche del gasolio per autotrazione regolate dalle norme UNI EN 590, che fanno riferimento alle direttive europee EN 590 (a cui devono attenersi obbligatoriamente le auto diesel commercializzate nell’Unione Europea), rendendo il soggetto perseguibile legalmente, poiché utilizzando carburante artigianale evade le rispettive accise sul costo e ultimo. Posto il fatto che produrre o utilizzare gasolio “fatto in casa” è illegale, non ci si riferisce a situazioni “normali”, dobbiamo immaginare una catastrofe vera, dalla più probabile, una guerra, un’epidemia o un terremoto, a quella meno probabile: dall’asteroide che ha estinto i dinosauri, all’invasione degli Zombie. In buona sostanza: una catastrofe dove l’unica possibilità di fuga e di sopravvivenza è uno scassone che riempie di fumo e polveri sottili tutto l’ambiente circostante ad ogni scalata di marcia, senza bollo e assicurazione e magari del vicino, passato a miglior vita. Fare il gasolio in casa non è facilissimo e neanche consigliabile, soprattutto si sconsiglia di evitare i tutorial su youtube, con una ricetta improvvisata si rischia di tirare fuori una soluzione fatta male che può mettere a repentaglio il motore o i sistemi di induzione per via di sottoprodotti non rilevati o per la formazione di batteri nocivi.

I prodotti necessari

Il Diesel prodotto industrialmente parte dal petrolio o da una raffineria, il biodiesel invece è un biocombustibile ottenuto da oli vegetali o animali che subiscono un processo chimico di transesterificazione reagendo con alcol, per la precisione alcol metilico o alcol etilico.

Non avendo una raffineria sottocasa si dovrà optare di qualcosa di biologico. Le materie prime che possono essere trovate al supermercato perché che non essendo propriamente cibi di primissima necessità non vengono razziate nell’immediato (almeno dai non prepper). La ricetta è molto semplice: basta prendere un olio vegetale, l’olio di semi è perfetto e un alcol. Seppur vero che nella produzione di massa viene utilizzato principalmente alcol metilico, è sempre meglio utilizzare alcol etilico, ossia l’unico alcol che può essere respirato ed ingerito senza fatali conseguenze (a meno che non si esageri). Olio di semi e Vodka – ad esempio – possono essere un buon mix. Come ultimi ingredienti serviranno un catalizzatore e un solvente per “lavare” la soluzione finale. Rispettivamente Idrossido di Sodio (NaOH), meglio conosciuta come soda caustica, e acqua distillata. Servirà infine anche una fonte di calore come un fornello da campeggio e dei contenitori termoresistenti. Non possono certo mancare i classici contenitori in vetro pyrex (becker o beute facilmente recuperabili anche sulle piattaforme di vendita online più famose) e carta da filtro, in modo da poter completare la costruzione del vostro piccolo laboratorio da prepper (non dimenticate il camice, i guanti e gli occhiali però. La sicurezza sul lavoro prima di tutto).

Preparazione

Le proporzioni da rispettare saranno: per ogni litro di olio, andremo a misurare 0,275 litri di etanolo (alcol etilico) e a pesare 7 g di NaOH. Il primo passaggio consiste nel miscelare l’alcol con il catalizzatore, ossia la soda caustica (si raccomanda di fare attenzione con quest’ultima: c’è il rischio di ustioni permanenti e tenendola troppo esposta all’aria si rischia di ottenere un’altra sostanza, facendo poi un pasticcio nella resa di reazione). Dopodiché si aggiunge la miscela ottenuta all’olio, andando a scaldare la soluzione, rimanendo su una temperatura di 50-60 °C. Si dovrà poi mescolare la soluzione ottenuta alla temperatura indicata per circa 1 ora. Alla fine di questo processo, terminata la reazione, come ultimo passaggio si dovrà “lavare la soluzione” utilizzando acqua distillata, facendo più sciacqui. In questo procedimento potrebbe aiutarvi la carta da filtro e un imbuto, visto che andrete ad eliminare la soda in eccesso, gli acidi grassi eventualmente formati, i saponi e i gliceridi. Se invece vorrete lasciarli all’interno, sappiate che la vostra automobile non ne sarà contenta. Con questo procedimento si otterrà del biocombustibile per auto diesel, utilizzando esclusivamente materie prime accessibili a chiunque, che potranno far funzionare il motore per i chilometri che vi separano da un “luogo sicuro” e anche qual cosina in più. Attenzione è una procedura da attuare solo se si è disperati ed in grave stato di necessità cosi come previsto, ad esempio, dall’art. 54 del Codice Penale, mai per risparmiare sul costo del carburante.

 di Daniele Garritano

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