IL COMPLOTTO DELLE SCIE CHIMICHE: LA CONFESSIONE DI UN PILOTA

Del Com.te Antonio Seraglia

In una ricerca prodotta su scala internazionale eseguita nel 2011 è risultato che il 17% della popolazione esaminata crede nell’esistenza di programmi segreti di irrorazione su larga scala per scopi di “ingegneria climatica”e di gestione e riduzione della radiazione solare. In Italia sono state presentate 14 interrogazioni parlamentari dal 2003 ad oggi. Le notizie su cui i parlamentari volevano essere edotti e spesso davano per scontate, erano:

  • le sperimentazioni HAARP (con base in Alaska-Usa);
  • gli aerei non identificati che volavano a bassa quota che rilasciavano scie chimiche;
  • la composizione delle sostanze tossiche utilizzate (nelle scie chimiche) per le operazioni di aerosol: alluminio, bario, polimeri, silicati, virus e batteri;
  • le piogge prodotte dalle scie chimiche che cambiano il ph dei terreni.

Tutte le interrogazioni premevano per un controllo da parte degli organi deputati dello Stato e soprattutto tutte si mostravano preoccupate per la salute degli italiani.

Sono stato pilota militare e civile di linea, origine Accademia Aeronautica e ho gestito in pensione compagnie di Aviazione Generale, con velivoli a pistoni, turboelica, jet, per 52 anni pieni, e non ho mai sparso nell’atmosfera veleni o elementi quali Alluminio, Bario, Stronzio, nulla di diverso dal normale scarico degli aerei, dovuto alla normale combustione di normale carburante avio, non ho avuto sentore, da testimonianze di operatori di aviazione, come tecnici, amministrativi e imprenditori, di sversamenti aerei che provocano “scie chimiche”. Ma tutto può essere ed allora cercherò di fare luce sulla questione.

 

Il complotto ipotetico

La prima percezione allarmistica, e ovvia, è stata la presenza nel cielo delle lunghe tracce biancastre e/o lattiginose, le scie, a seguito dei velivoli a turbina/getto, generalmente in quota elevata. Era il 1996 quando l’USAF fu accusata di “irrorare” la popolazione con ipotetiche sostanze misteriose per mezzo di aerei che rilasciavano scie inusuali. Da quel momento e con le possibilità offerte dai social, messaggi quali:“…Il direttore di Aqua-tech Enviromental rivela oggi di trovato dibromometano (sostanza tossica e cancerogena..ndr) in campioni di acqua raccolti da contadini di Maryland e Pennsylavania… la sostanza sembra essere mescolata al carburante degli aerei e dispersa costantemente nei nostri cieli…Le linee che riempiono i nostri cieli non sono scie di condensazione…Vengono disperse, durano ore, rilasciando lentamente il flagello…”, si sono moltiplicati.

Le scie di condensazione degli aerei che si formano a pochi metri dai motori sarebbero in realtà “scie chimiche” studiate da complottasti planetari per cambiare il clima ma anche avvelenare, sterminare, o limitare la popolazione terrestre, a vantaggio di congiurati privilegiati. Lo affermano scienziati indipendenti senza laurea, dai loro punti di osservazione (il più delle volte un terrazzino).

L’accusa base prende in considerazione sia l’ipotesi del carburante contaminato, sia quella di aerei (senza loghi) tanker che viaggerebbero con piani di volo secretati spargendo queste scie da serbatoi posti all’interno dell’aereo.

 

Fattibilità del complotto: considerazioni geopolitiche

Gli aerei, commerciali o militari, i protagonisti, devono spostarsi in aria secondo una severa regolamentazione del traffico, della navigazione, della costruzione aeromobili e gestione propulsori, in un contesto di aeroporti e cieli sempre più affollati e complessi. Serve quindi una organizzazione planetaria, un ente, che uniformi la regolamentazione per volare. Questa organizzazione è l’ICAO, International Civil Aviation Organization, Agenzia specializzata dell’ONU, che dà origine a una documentazione condivisa di gestione del traffico aereo mondiale, basata su DOCs, documenti, e Annexes/Recommendations, annessi e raccomandazioni. Nasce dalla convenzione di Chicago del 1944, subito dopo l’istituzione dell’ONU a sostituzione della Società delle Nazioni. Emette le regole per governare il traffico aereo civile planetario e i mezzi utilizzati. Ad essa si adeguano anche gli aerei militari, al di là delle diversità specifiche. Gli Stati indipendenti, o parzialmente, sulla Terra, sono oggi 208. Di questi, 193 aderiscono oggi all’ICAO. I paesi mancanti è possibile non abbiano un’Aviazione, o fruiscano della disponibilità normativa di un altro Stato, una sorta di “leasing” per operare. Tutti convertono le regole ICAO in leggi nazionali, quindi obbligatorie, per “circolare”, secondo convenzioni globali chiamate anche “libertà dell’aria”, attualmente sono 9. Se uno Stato non aderisce all’ICAO, la sua Aviazione risulta limitata solo allo spazio aereo dentro i propri confini, mancando regole condivise con gli altri. Fuori ICAO  non si gode delle libertà dell’aria basilari per  operare voli passeggeri, cargo/posta, con autorizzazioni a transitare da uno Stato all’altro, commerciare, e altro. Stati non aderenti possono però convenzionarsi con ICAO, stabilendo accordi operativi.

Il capitolo “avvelenamento del carburante avio” (sottoposto a innumerevoli controlli certificativi e operativi di conformità, in primis dei distributori), il quale, comprometterebbe anche intuitivamente le prestazioni dei motori, minacciando seriamente la sicurezza dei voli, inizia e finisce con le premesse: non si può aggiungere nulla al carburante avio che non sia carburante avio.
Per far viaggiare questi ipotetici “tanker” o aerei col carburante “truccato”, si dovrebbero mettere d’accordo tutti i lavoratori aeroportuali (piloti, agenti di rampa, istruttori di security, personale di volo etc). Nessuno di questi ha mai provato una sola scia chimica. Mai.

 

Fattibilità del complotto: Organizzazione e messa in pratica

Il complotto planetario diretto a intossicare la Terra deve essere intuibilmente condiviso da poteri collusi nell’ambito di 208, o meglio 193, soggetti Stati, o almeno un numero nutrito di grandi realtà nazionali, in grado di sorvolare metodicamente tutto il pianeta con grandi flotte di aeromobili. Escludiamo subito che le scie chimiche possano essere emesse da equipaggiamenti occultamente applicati alla normale configurazione degli aerei da trasporto, in primis la linea. Esempio: gli aerei per spargere  fertilizzante, o quelli militari per guerra chimico/biologica sono comunque chiaramente costruiti, classificati e autorizzati come tali. Le istituzioni internazionali e nazionali di controllo conformità sarebbero a conoscenza della loro installazione, per motivi evidenti di bilanciamento, compatibilità con la sicurezza e navigabilità. E’ impossibile pensare a un condivisione globale e senza controllo di equipaggiamenti estranei alla normale codificazione, per ottenere la navigabilità.

 

Analisi fisica: termo fluidodinamica e Aerodinamica delle Scie

Le scie bianche presenti nel nostro cielo, al passaggio di un aereo, sono dovute al fenomeno fisico della condensazione di acqua. I gas di scarico di un velivolo, contenenti vapor acqueo, condensano in goccioline tipo nebbia o nube, o in microcristalli di ghiaccio aggregati nell’atmosfera. Lo stesso fenomeno di condensazione si può osservare su una autovettura in inverno, dal tubo di scappamento. Tutte le scie originano dal processo fisico di condensazione, ma con dinamiche diverse, o gas di scarico caldi e basse temperature esterne, o flussi aerodinamici freddi in aria umida e calda.

Le scie di condensazione, visibili al passaggio di aeromobili, sono generate da acqua in stato gassoso verso la condensazione (stato liquido) e/o solidificazione (solido), contenuta nei gas di scarico, a temperature esterne basse, o nell’atmosfera attraversata dall’aereo, umida e calda. Fattore comune, per essere visibili sono: condensazione/solidificazione in cristalli di ghiaccio.

Da 3 diversi processi fisici, termofluidodinamici e aerodinamici, si hanno 3 tipi di scia:

  1. scie da gas di scarico, dovute al raffreddamento “istantaneo” dei gas di scarico dei motori, a quote elevate, e temperature bassissime, contenenti vapore acqueo (gassoso) da combustione, che si converte in stato liquido (minute goccioline tipo nebbia), o solido (minutissimi cristalli di ghiaccio aggregati in nube). Normalmente si riscontrano oltre gli 8000, con temperatura esterna inferiore a −40 °C. Tale scia appare quasi “attaccata” alla coda dell’aereo.
  2. Scie di convezione, dovute a moti convettivi(termofluidodinamica) dell’aria, che si manifestano sulla scia dell’aereo quando questo vola in aria umida e instabile, a temperature tra -25°C e -40°C. La convezione non è necessariamente solo verticale, può avvenire anche orizzontalmente per inerzia, ad alta velocità, quando i gas di scarico dei motori si mescolano con aria non freddissima, le due masse scorrono l’una sull’altra orizzontalmente, fino alla condensazione dei gas caldi e umidi. Occorrendo del tempo prima che l’aria calda immessa nell’atmosfera si porti convettivamente al livello di condensazione e si trasformi, le scie non si manifestano immediatamente dietro l’aereo, ma distaccate a una certa distanza.
  3. Scie di origine aerodinamica, dovute all’espansione e conseguente forte raffreddamento di flussi d’aria, provocati aerodinamicamente dal moto di un aereo, quando vola in atmosfera umida, provocandone la condensazione. La temperatura dell’aria più favorevole è compresa tra 0°C e 10°C. Sono repentine e le meno persistenti. Possono, ad esempio, crearsi in decollo, in aria molto umida, a causa delle rapide variazioni di assetto e velocità.

Essenziali al fenomeno, sono i flussi d’aria laminari avvolgenti le superfici aerodinamiche (ali, timoni, fusoliera etc.) in velocità, che possono raffreddarsi per depressione ed espansione,  al punto di provocare la condensazione e/o solidificazione dell’aria esterna umida circostante.

Conclusione: le scie sono sempre e comunque un fenomeno di condensazione o solidificazione.

La spiegazione sulla natura fisica delle scie di condensazione, non sempre presenti, sgomina una delle argomentazioni principe degli sciachimicari, che rilevano che alcuni aerei lasciano scie, e altri no, o in maniera diversa. E’ ovvio, le condizioni meteorologiche, di quota e temperatura, e di configurazione e assetto influenti sul fenomeno sono molto variabili. Sintetizzando brutalmente, le scie sono fenomeni fisici naturali e si creano con “aereo e gas di scarico caldo in aria fredda”, o “aereo con flusso freddo aerodinamico in  aria calda umida”.

E’ opportuno ricordare che, durante la 2a guerra mondiale, grandi formazioni di bombardieri americani, tipo B29, attraversavano l’Europa altissimi, anche a 10.000 mt, lasciando abbondanti scie di condensazione, pur avendo motori convenzionali a benzina, come le automobili (anche queste potrebbero lasciare una scia di condensazione, in condizioni di bassa temperatura e pressione adatte), ma nessuno parlò di complotto delle scie.

Notizia per gli sciachimicari, il tempo può cambiare tra la mattina e il pomeriggio, il cielo si “vela” naturalmente, non stanno spargendo veleni e morirete per qualunque motivo, ma non per il “morgellon” che è una malattia che non esiste. Be happy.

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