Terzo Settore: una riforma attesa da dieci anni

Dopo diversi anni di gestazione, vede finalmente la luce il complesso di norme che ridefinisce forme, attribuzioni e confini della galassia no-profit, un settore in continua crescita che attendeva da tempo una riorganizzazione

Sembra vedere finalmente la luce la riorganizzazione delle normative che regolano il Terzo Settore, alla fine di un tunnel lungo e accidentato che è durato quasi dieci anni.
Tutto ha inizio nel 2014; è in carica il governo Renzi, sostenuto da una maggioranza di centro-sinistra a guida PD. Viene lanciata la pubblicazione delle “Linee guida per una riforma del terzo settore”, dopo una consultazione online che ha riguardato operatori del settore e cittadini. Conclusasi una discussione durata diversi mesi, il 6 giugno 2016 il parlamento della XVII legislatura licenzia finalmente la legge delega 106.
Nel testo del provvedimento, le camere delegano al governo la promulgazione di una serie di atti normativi che abbiano lo scopo di mettere ordine nella fino ad allora complessa rete di regole che normavano le attività no-profit di associazioni e imprese operanti nel cosiddetto Terzo Settore. A quella data, numerosi atti legislativi si erano accumulati nel tempo, per circa un ventennio, creando un complesso di norme sotto molti aspetti poco organico e talvolta contraddittorio.
La necessità del legislatore, come si legge nell’incipit della legge delega, è intervenire principalmente su quattro punti:
– la revisione del codice civile, nella parte che concerne “associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, riconosciute come persone giuridiche o non riconosciute”…..

di Nicolò Spaziante LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO: ABBONATI A DOSSIER SICUREZZA. Per informazioni clicca qui

 

 

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