“Procedure Operative per il Personale impiegato sui Mezzi di Soccorso”
L’idea di questo scritto nasce durante un periodo in cui gli autori erano stati chiamati a collaborare all’interno di una importante associazione di volontariato al fine di poterli preparare ad una possibile collaborazione con il sistema di emergenza urgenza.
Si realizza una prima stesura di quello che dovrebbe risultare un “manuale” per i giovani volontari dell’associazione, alcuni argomenti non poterono essere sviluppati in quanto materia riservata agli istruttori formatori della stessa associazione, permettendo di svilupparne altri, quindi non si sarebbe posto come “libro di testo” bensì come compendio a quanto già veniva utilizzato.
In seguito si riprese il progetto in mano credendo che quanto fatto potesse risultare altrettanto utile a quanti si approcciassero a svolgere la loro attività di soccorritori in ambito territoriale indipendentemente dal ruolo assunto.
Oggigiorno è sempre più evidente l’enorme difformità presente nel sistema urgenza emergenza in ambito nazionale, che riflette a sua volta la difformità nella formazione sia del professionista che, soprattutto, del laico dove spesso si ignorano i principi del rischio clinico (esponendosi a gravi rischi medico-legali) e non sempre vengono tenute presenti le linee guida che le diverse società scientifiche emanano periodicamente; una situazione dove alla buona volontà del singolo si frappone il “pressapochismo”. Su questi temi si dibatte ampliamente alla ricerca di una maggiore uniformità che richiederà sia una maggiore conoscenza delle linee guida e del risk management, sia la volontà di “rinunciare” a qualcosa che era “abitudinario” all’interno delle diverse sedi delle associazioni.
Gli autori credono, sperano, di poter dare il loro piccolo contributo con questo scritto che intende apparire come un compendio ai testi diversamente utilizzati ma che focalizza maggiormente l’attenzione su tematiche che solitamente non vengono sviluppate nella formazione di base, ecco quindi che si dedica spazio al rischio clinico affinché il soccorritore possa meglio comprendere il proprio ruolo ed i propri limiti operativi, si raccolgono le principali linee guida internazionali per permetterne una rapida consultazione, si esamina una missione di soccorso esaminandone ogni fase, si lascia anche spazio nel trattare la gestione di un evento maggiore. Ovviamente quanto descritto dovrà poi essere “calato” nelle diverse realtà per adattarsi a quelle che sono le procedure adottate localmente.
Ci si augura non solo una diffusione significativa di quanto proposto ma soprattutto una maggiore presa di coscienza del ruolo del soccorritore sia questo volontario che professionista che dovrà sempre risultare informato sul proprio ruolo e sui propri limiti di competenza, formato ed addestrato specificatamente all’attività di soccorso extra-ospedaliero nella generale convinzione di dover erogare un livello di assistenza adeguato ed uniforme perché il paziente possa essere gestito nel modo migliore su tutto il territorio nazionale.
Prof. Pietro Pugliese
Prof. Francesco Bez