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Del seguente articolo:

Giugno-Luglio/2010 -
La CRI nella storia
Nel 60° anniversario della guerra di Corea, l’ospedale da campo della CRI
Claudio De Felici - Referente Comunicazione Corpo Militare CRI

La missione umanitaria del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana in Corea nel 1950, è la storia della prima unità militare dell’Italia repubblicana che ha varcato i confini nazionali per un’operazione di pace.
Con una significativa cerimonia, che si è tenuta nell’Aula Magna della Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito alla città militare della Cecchignola di Roma, è stato commemorato il 60° anniversario dello scoppio della Guerra di Corea che, dal 1950 al 1953, vide contrapposte da una parte la Corea del Nord e la Cina e, dall’altra, la Corea del Sud, gli Stati Uniti d’America e le Forze dell’ONU.
Il Governo della Repubblica di Corea ha inteso commemorare questa ricorrenza in maniera solenne con cerimonie ed eventi a testimonianza del profondo senso di riconoscenza che il popolo coreano nutre verso i 21 Paesi che corsero in loro aiuto durante quei terribili anni di guerra che hanno falcidiato le popolazioni civili di quel lontano lembo d’oriente.
Quest’anno l’ambasciata della Repubblica di Corea, grazie alla collaborazione offerta dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dall’Esercito italiano e dall’Associazione dei Coreani residenti in Italia, ha dato luogo a una celebrazione tendente a rafforzare e consolidare i già forti legami di amicizia che uniscono la Corea all’Italia.
A tal proposito, il Colonnello Seo Nam Niol, Addetto militare dell’ambasciata della Repubblica di Corea, si è così espresso: È nostro dovere esprimere il più profondo senso di gratitudine per il sacrificio che gli uomini e le donne della Croce Rossa Italiana fecero per noi negli anni della guerra. Anche grazie al loro nobile impegno i coreani sono oggi un popolo libero e prospero. Purtroppo i veterani della CRI che andarono in Corea sono molto anziani e ne sono rimasti in vita pochissimi. Spero vivamente di riuscire a costituire una nuova associazione formata dai loro discendenti, figli e nipoti, in maniera che quel patrimonio di valori creato dai loro nonni non vada perduto.
Le celebrazioni del 60° anniversario della Guerra di Corea sono iniziate il 15 giugno a Roma, presso la “Casa del Cinema” di Villa Borghese, con la proiezione del film “Crossing”, di produzione coreana. La pellicola, emozionante e piena di significati soprattutto per le nuove generazioni, narra la condizione di una famiglia della Corea del Nord costretta a vivere di stenti e a oltrepassare il confine sud coreano per cercare cibo e lavoro.
Presenti autorità ed esponenti delle istituzioni civili e militari italiane, del corpo diplomatico e delle diverse associazioni internazionali.
La serata si è conclusa con un pranzo offerto ai veterani ed ai loro familiari presso la residenza dell’Ambasciatore di Corea.
Il giorno seguente presso la Città Militare della Cecchignola si è tenuto il “Concerto Commemorativo dell’Amicizia”. Fra i vari ospiti il Generale Italo Tria Comandante della Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito, il Generale Mario Roggio, il Colonnello medico Gabriele Lupini Ispettore Nazionale del Corpo Militare CRI, il Colonnello Antonio Massimo Silvestri del Ministero della Giustizia, il dottor Alfio Massimo Nicolosi Procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione, il dottor Gianluigi Rossi dell’Istituto Italo-Africano, i veterani con le loro famiglie ed i coreani residenti in Italia.
Dopo la proiezione di un breve filmato, che ha documentato le fasi salienti della guerra coreana, ha preso la parola l’Ambasciatore della Repubblica di Corea, S.E. Kim Joong-Jae, che si è così espresso: Quest’anno ricorre il 60° anniversario dello scoppio della Guerra di Corea. La pace, la prosperità e la libertà di cui oggi gode la mia nazione nascono dal sacrificio, dall’altruismo e dal contributo dei Paesi che hanno combattuto la tirannia e l’aggressione.
L’Italia inviò l’ospedale da campo n. 68 della Croce Rossa Italiana in Corea nel novembre 1951 e vi rimase fino al gennaio del 1955. I veterani italiani dedicarono la loro giovinezza alla difesa di un piccolo paese fino a quel momento a loro sconosciuto.
Il Governo e il popolo coreano desiderano rendere onore a quei giovani che combatterono per la pace e la sicurezza del mondo resistendo agli immaginabili orrori della guerra. Desidero esprimere la mia profonda riconoscenza per il loro nobile sacrificio.
I veterani rimarranno per sempre i nostri veri Eroi. La Corea sarà eternamente in debito nei loro confronti e continuerà a rafforzare la fiducia reciproca e l’amicizia che legano le nostre nazioni.
L’Ambasciatore coreano ha poi voluto premiare con una targa ricordo il Tenente Colonnello CRI Gianluigi Ragazzoni, allora sottotenente chimico-farmacista dell’ospedale di Croce Rossa e oggi presidente dell’Associazione Italiana Reduci di Corea.
È poi seguito il concerto commemorativo con l’interpretazione di nove brani lirici da parte di solisti coreani e la successiva esibizione del Coro ‘Forza Corea’ costituito da 36 artisti che hanno eseguito brani, accompagnati dalla Banda dell’Esercito Italiano. Questa orchestra è un imponente complesso musicale composto da 102 elementi tutti diplomati e reclutati per concorso diretto. Il Direttore, che ne cura anche l’aspetto artstico, è il tenente colonnello Maestro Fulvio Creux, diplomato in strumentazione per Banda, Musica corale e Direzione di Composizione e Direzione d’Orchestra ai Conservatori di Torino e Milano. Nel suo curriculum, tra l’altro, la Direzione della Banda Musicale della Guardia di Finanza con la quale ha diretto oltre 200 concerti in sale e teatri italiani ed esteri. Dal 1997 dirige la Banda dell’Esercito Italiano. Nel susseguirsi dei brani si è alternato alla direzione dell’Orchestra con la consorte, il Maestro Antonella Bona, anche lei ufficiale dell’Esercito, nonché Direttore d’orchestra.
I brani proposti al folto pubblico sono stati divisi in due parti. La prima parte è stata dedicata ai solisti:
‘Largo al factotum’ dal Barbiere di Siviglia (G. Rossini), con il baritono coreano Choi Byung-Hyuk,
‘Habanera’ dalla Carmen (G. Bizet), con il mezzo soprano Kim Jeong-Mi,
‘Madamina, il catalogo è questo’, con il Basso Jeon Jun-Han, dal Don Giovanni (W. Mozart),
‘Tu ca nun chiagne’, Canzone napoletana (De Curtis) e ‘Nessun dorma’, dalla Turandot (G. Puccini) con il Tenore Kim Chul-Ho,
‘Quando men vo’ con il Soprano Lee Eun-Hee, da La Boheme (G. Puccini)
‘Là ci darem la mano’ con il Baritono Choi Byung-Hyuk e il Soprano Lee Eun-Hee, dal Don Giovanni (W. Mozart),
‘Core ‘ngrato’ canzone napoletana (S. Cardillo) e ‘Ah mes amis’ con il Tenore Lee Kwang-Soon, da La figlia del reggimento (G. Donizetti)
Al Pianoforte i Maestri Son Min-Suk, Jang Mi-Ra, OH Yeon-Ju.
Nella seconda parte, con il Coro coreano e la Banda dell’Esercito, Direttori Fulvio Creux e Antonella Bona, i seguenti brani:
‘Arirang’ Traditional/Kim Dong-Jin, melodia popolare coreana, trascrizione Fulvio Creux,
‘O Signore dal tetto natìo’ da I Lombardi alla prima crociata (G. Verdi) trascrizione Fulvio Creux,
‘Aida Gran finale’atto II , (G. Verdi) trascrizione Franco Cesarini,
‘Va, pensiero, sull’ali dorate’ dal Nabucco, Coro degli schiavi Ebrei (G. Verdi), trascrizione Fulvio Creux,
‘Nostalgia del Monte Gumgang’, (Choe Yeong-Seob).
Al ternine dello spettacolo l’orchestra ha suonato gli Inni Nazionali Coreano e Italiano.
A corollario della manifestazione è stata allestita una mostra statica con materiale fotografico e documentaristico dell’Ospedale da Campo n. 68 che fu inviato in Corea e dotazioni ed equipaggiamenti attualmente in uso al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.


FOTO: L'Ambasciatore della Repubblica di Corea, S. E. Kim Joong-Jae con il Colonnello medico Gabriele Lupini, Ispettore nazionale del Corpo Militare CRI


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