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Del seguente articolo:

Giugno-Luglio/2010 -
Sorella Mila e Sorella Monica
Andrea Nemiz

La storia delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana si perde forse nella notte dei tempi, ma una data di avvio del movimento è certa: il 1854 quando Florence Nightingale, nascita fiorentina, inglese la famiglia, andò volontaria a studiare e a portare conforto a moribondi e feriti in una delle più dure guerre dell’Ottocento con l’esercito inglese in Crimea.
Nell’immaginario collettivo di chi ha trattato valori e affetti di tante donne che, da allora in poi, hanno lasciato famiglie e impegni sociali per portare conforto a chi soffre - militari e non - un simbolo su tutti: la mitica Florence che si aggira nella notte con un lumicino a olio acceso e vaga nei campi di battaglia o fra gli ospedali da campo per soccorrere chi soffre.
Un secolo e mezzo è passato e le nostre Infermiere Volontarie sono sempre lì, pronte nel soccorso: un tempo a piedi o al più con qualche carretto, oggi anche sull’ammiraglia della nostra Marina Militare, nave Cavour. Con intermezzi di elicotteri, ambulanze corazzate, convogli a tappe forzate, jet militari o di linea.
Nelle missioni umanitarie di soccorso le tracce dei confini di Stato non esistono più e la Croce Rossa Italiana - unita a tutte le altre centinaia di organizzazioni straniere - organizzate nel Movimento internazionale di Mezza Luna Rossa e Croce Rossa - spazia da battaglie cruente, guerre mondiali, frane, alluvioni smottamenti, crolli e terremoti italiani, o tsunami, uragani e quanto altro fino a lande le più remote. Quest’anno Haiti, il Cile, e in chissà quanti altri luoghi di disastri e sofferenze. Nel dolore di tutta una nazione, infine, L’Aquila su tutto.
E le nostre amate ‘crocerossine’ sono sempre lì, pronte a partire in tempo reale per rispondere in termini militari, alle disposizioni organizzative delle loro anch’esse mitiche dirigenti: Sorella Mila Peretti Brachetti, Ispettore Generale del Corpo e Sorella Monica Dialuce Gambino, Segretaria Generale. Alto lignaggio industriale l’una, alto lignaggio giornalistico l’altra. Nessuna delle due è seconda ma, alla pari e all’unisono sono sempre all’opera h 24. Quasi mai però appaiono, mai si mettono in mostra. Discrezione e silenzio assoluto, la loro linea. Anche se qualche innocente e non voluta civetteria (come avvenuto nella tradizionale parata per la Festa della Repubblica) è stata inevitabile. I giornali ne hanno ovviamente approfittato per inventare di sana pianta un malcelato gossip che non ha certo infastidito, semmai ha strappato qualche ammiccante e divertito sorriso...
Ma che, sta forse cambiando qualche cosa nella rigorosa austerità del Corpo?
E non è tutto: recentissima è l’inaspettata notizia da un défilé d’alta moda a Roma in cui la crocerossina Barbara Lamuraglia - sottotenente il suo grado nel Corpo - con un exploit degno di un Houdini, è elegantemente apparsa in passerella nell’Haute Couture di Lalla Curiel: abito da sposa ambrato in pizzo macramè dai ricami raffinati. La scorta, un drappello di bellissime crocerossine nella candida divisa del Corpo: gonna e corpetto bianchi, classico il cappellino azzurro con banda bianca, Croce Rossa che spicca sul pettorale, immacolate le scarpe chiuse a tacco basso, bianche anche le calze, leggermente velate.
Un ‘fuori programma’ davvero inaspettato o.... un programma attentamente calibrato? Solo Sorella Mila e Sorella Monica potrebbero svelarlo...


FOTO: Mila Peretti Brachetti, Ispettrice Nazionale del Corpo delle Infermiere Volontarie


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