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Del seguente articolo:

aprile - agosto/2016 -
Come è giunta alla Prociv-Arci la notizia del sisma di Amatrice
La telefonata di un nostro corrispondente alle 3,40 di notte ci ha dato la notizia del terremoto
Fabio Mangani - Presidente di Prociv Arci

Nella notte di mercoledì 24 agosto alle ore 03.40 la nostra sede centrale della Prociv ha ricevuto una telefonata da un volontario che abitava a l'Aquila. Ho risposto io stesso e son venuto a sapere che un terremoto di forte entità era stato registrato nel capoluogo abruzzese. La gente si era immediatamente riversata sulle strade”.
Chi racconta l’incubo di quella notte di fine agosto è Fabio Mangani, Presidente della Prociv-Arci (Associazione Nazionale Volontari per la Protezione Civile) che ha sede a Certaldo, nel cuore della Toscana.
Nella concitazione di quella prima telefonata, il corrispondente della Prociv disse a Mangani che, al momento, lui stesso “non si poteva render conto se il sisma si fosse verificato nel suo capoluogo o in una Regione limitrofa”. Il colloquio si concluse con
queste sue parole: "Se il terremoto è avvenuto qui in città, è stato davvero forte ma, se fosse avvenuto lontano da qui, il problema potrebbe essere anche terribile”. Passano solo alcuni minuti e poco dopo, con altre immediate telefonate alla Sala Operativa del Dipartimento della la Protezione Civile a Roma, “siamo riusciti a capir e che il terremoto, subito valutato al 6° grado, aveva avuto un epicentro ad Amatrice, nel Lazio, in provincia di Rieti, pochi minuti prima, alle ore 03,36”. Era la notte del 24 agosto.
Queste le prime immediate notizie che hanno spinto la Prociv-Arci alla mobilitazione dei suoi centri in Italia, mettendoli in preallarme.
“Abbiamo subito inviato un sms ai funzionari del Dipartimento proponendo tutta la nostra disponibilità ad essere presenti e pronti a partire con immediatezza in quanto avevamo sempre attive, in tempo reale, le nostre procedure di emergenza e ne abbiamo allertato il responsabile nazionale Fabio Orsimarsi che vive a Viterbo e che, a sua volta, ha allertato tutte le sezioni della nostra Colonna Mobile Nazionale che è sempre pronta a Isola Capo Rizzuto”, nel cuore della omonima riserva marina in Calabria
In poche ore tutta la Prociv è stata quindi pronta ad entrare in azione e al Dipartimento della Protezione Civile, “pur confermandoci di tenere ben presente la nostra disponibilità mettendoci anche al corrente delle coordinate precise sulle località dove si erano registrate la scosse più forti del terremoto, ci dissero invece - giustamente - di non partire perché, data la distanza di Isola Capo Rizzuto dalla Toscana, la nostra colonna non sarebbe giunta sul luogo prima di altri mezzi di soccorso che si trovavamo più prossimi alle località colpite dal sisma. La spiegazione che ci diedero, inoltre, è stata che la nostra colonna mobile era di dimensioni imponenti, la viabilità era in più parti interrotta, o quanto meno difficile, e ciò avrebbe anche potuto creare qualche problema”.
“Nel frattempo abbiamo anche dato la disponibilità per l'utilizzo di tre squadre operative, speciali per la ricerca di persone o corpi sotto le macerie. A questo proposito abbiamo fatto subito allertare la nostra associata dalla Calabria “Edelweiss”. particolarmente preparata in questo settore e dotata di un particolare geofono, quello strumento elettronico che permette di individuare persone ancora in vita coperte dalle macerie. Contemporaneamente abbiamo fatto partire dal Lazio un'altra squadra dotata di un robot con uno "scanner laser a fibre ottiche" sempre utilizzabile per il ritrovamento di corpi sotto le macerie”.
“Arrivati sul posto i nostri volontari hanno lavorato incessantemente per tre giorni con l'immaginabile visione e lo stato d'animo che seguono ogni ritrovamento, purtroppo, di persone decedute”.
Passata quella prima fase dell’emergenza, la nostra struttura è ancora oggi disponibile per ogni eventuale utilizzo, e le associazioni a noi collegate contribuiscono oltre che alla messa in disponibilità della Colonna Mobile Nazionale, a operare in collaborazione anche con le altre regioni coinvolte, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo”.
“Attualmente abbiamo anche un nostro capannone a Viterbo che abbiamo messo a disposizione della Protezione Civile per lo smistamento, catalogazione e imballo di alimenti e materiali che vengono inviati per conto della Regione Lazio nelle zone colpite dal sisma”
Passati pochi giorni dal terremoto che ha distrutto Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e tante altre piccole frazioni del centro Italia, la Prociv-Arci, dopo la prima disponibilità per l’emergenza, ha prontamente allestito altre squadre qualificate per le operazioni di primo soccorso e sempre dotate di quelle strumentazioni idonee alla ricerca di persone sotto le macerie, che si sono messe a supporto dei VVFF in località Amatrice e Accumoli.


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