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Del seguente articolo:

Marzo - Giugno/2015 -
Migranti
Difficoltà dei nuovi migranti alla frontiera di Ventimiglia e alle stazioni ferroviarie di Roma e Milano
Riccardo Romeo Jasinski*

Decine di africani, in prevalenza eritrei, erano affluiti con treni notturni nella città ligure al confine con la Francia, nella speranza di passare la frontiera, bloccata dalla gendarmeria d'Oltralpe.
Trovando il varco bloccato alcuni si sono radunati in zona stazione, dove le Ferrovie dello Stato tenevano aperta anche di notte l'area servizi e sono stati allestiti wc chimici e cabine doccia. Altri si sono spostati e radunati nei pressi di Ponte San Lodovico.
Per spiegare la rigidità dei controlli della gendarmeria di frontiera con la Francia, oltre il confine di Ventimiglia. ha parlato il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve, spiegando che la loro intransigenza dettata dalla volontà di "far applicare le regole europee di Schengen e Dublino". Cazeneuve ha aggiunto che i migranti che si trovavano al confine italo-francese non avevano alcun diritto per passare e l'Italia doveva farsene carico". "Questa è la legge europea", ha rimarcato in un'intervista all'emittente Bfmtv, riferendosi alle regole di Dublino II, secondo cui è il primo Paese di accoglienza quello che deve farsi carico dei richiedenti asilo.
"I migranti dall'Africa occidentale, migranti economici irregolari - ha continuato - devono essere respinti alla frontiera. E poi ci sono quelli che sono considerati rifugiati, dei quali dobbiamo esaminare la loro domanda d'asilo", e per questo serviva "una politica europea di accoglienza". Cazeneuve ha chiarito che la frontiera italo-francese a Ventimiglia "non è chiusa" ma, semplicemente, la Francia sta effettuando controlli per far rispettare le regole europee secondo cui i migranti registrati in Italia devono essere "riammessi" in quel Paese. "Non c'è alcun blocco delle frontiere - ha precisato - perché noi siamo uno spazio aperto, c'è semplicemente il rispetto, al confine franco-italiano, delle regole di Schengen e Dublino".
Il ministro ha poi ricordato che "dall'inizio dell'anno sono arrivati in Grecia 50mila migranti, 50mila migranti sono arrivati in Italia... Si tratta di migranti economici irregolari, che provengono dall'Africa dell'ovest e che sono in fuga non per ragioni collegate alle persecuzioni, ma alla volontà di vivere meglio in Europa. Noi non li possiamo accogliere, bisogna che siano riportati alla frontiera, che ritornino in Africa".
Il premier Matteo Renzi ha ribattuto che sulla questione dei flussi migratori è l'Europa che deve farsi carico di risolvere tutti insieme il problema, ed "è evidente che le posizioni muscolari che alcuni ministri dei nostri Paesi amici stanno avendo vanno nella direzione opposta". "Se l'Europa vuole essere l'Europa - ha aggiunto - ha il dovere di affrontare il problema tutti insieme; se così non sarà, faremo da soli, siamo in condizione di affrontare il problema. Questo è il nostro piano ‘B’, siamo un grande Paese. Ma non sarebbe una sconfitta per l'Italia ma per l'Europa".
"L'Europa è a un bivio, se vuole essere la comunità di persone come noi l'abbiamo sognata, immaginata e costruita deve farsi carico di risolvere tutti insieme il problema drammatico di chi viene dall'Eritrea fuggendo dalla dittatura, entra in Libia terra di nessuno e affidandosi a schiavisti cerca di avere rifugio in Europa. Questo è il piano A, la soluzione migliore e preferita", ha spiegato il premier, dicendosi convinto che "Juncker abbia nel Dna i valori e la volontà di affrontare il problema come una comunità solida e solidale, e quindi sia in condizione di fare proposte all'altezza".
"Che senso ha che l'Europa ci dice tutto sui vincoli economici e poi lascia morire le persone per chiudere le frontiere? Se così sarà ne prenderemo atto, muovendoci in autonomia come Italia, ma sarebbe una sconfitta per tutta l'Europa", ha ribadito il presidente del Consiglio.
Una portavoce della Commissione europea ha riferito che il commissario Ue agli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, incontrerà i ministri degli Interni di Italia, Francia e Germania a margine di un prossimo Consiglio Ue a Lussemburgo che si occuperà principalmente di immigrazione.
La Commissione europea sta verificando con Francia e Austria il rispetto delle regole di Schengen dopo che numerosi migranti sono stati bloccati al confine con l'Italia. "Siamo in contatto con tutte le autorità nazionali francesi e austriache per verificare qual è la situazione sul terreno. Tutti gli Stati membri devono rispettare gli accordi di Schengen e il sistema comune di asilo", ha rimarcato la portavoce dell'esecutivo Ue, aggiungendo pure che la Commissione europea "non è a conoscenza di piani “B" dell'Italia per la gestione dell'immigrazione.
A Milano si è svolto un vertice straordinario in Prefettura per discutere dell'emergenza profughi. Al termine il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha detto che "sarà consegnato il Cara alla Croce Rossa Italiana con 200 posti in più a disposizione per l'accoglienza e la stessa cosa sarà fatta con il Cie, del quale verrà autorizzata l'estensione della capacità di accoglienza. In questo modo l'ordine sarà completamente ripristinato e i presìdi di polizia alla Stazione Centrale potranno tornare ad occuparsi di sicurezza".
Daniel Zagghay, coordinatore del ‘Baobab’, la struttura umanitaria di via Cupa a Roma che da giorni ospita i 'transitanti' eritrei e etiopi ha detto che in una delle prime notti dell’emergenza è stata data ospitalità a 410 persone, la metà rispetto a giorni successivi. “Più di 80 sono stati i bambini - ha riferito - mentre nei giorni successivi “sono partite circa 150 persone e ne sono arrivate una quarantina, un numero basso rispetto ai giorni precedenti. Anche in quelle notti alcuni dei migranti hanno dormito fuori dalla struttura, lungo via Tiburtina: "Erano circa una ventina e abbiamo cercato di indirizzarli verso la Croce Rossa ma erano stanchi e già dormivano".
"Stiamo continuando a distribuire pasti. In questi giorni è arrivato di tutto: tantissime persone sono venute a portare nel centro cibo, vestiario. Al momento - ha sottolineato Zagghay - quello che serve è soprattutto cibo, vestiti per bambini, prodotti per l'igiene personale e per la pulizia degli ambienti. E i volontari sono i benvenuti anche per organizzare gli aiuti che arrivano, per distribuirli".
Il Rapporto annuale CRI del 2014
Quando la Croce Rossa Italiana ha presentato a Roma il suo ‘Rapporto’ ha nuovamente ribadito quanto sia cresciuto, nella grande struttura umanitaria italiana, l’impegno nell’accoglienza sia dei migranti che il sostegno alle persone in difficoltà economica.
Nell’accoglienza ai migranti che sono giunti in quei giorni difficili nelle nostre coste meridionali, sono arrivate intere famiglie per fuggire dalla guerra e dalla fame e la CRI ha offerto un suo concreto e continuo sostegno alle famiglie in difficoltà economica.
Oltre a ciò, su un altro lato, non è mai mancato l’intervento nelle emergenze nazionali e internazionali, come avvenuto con l’alluvione in Liguria e la missione nel Kurdistan iracheno, oltre alle numerose attività che la CRI quotidianamente mette in campo per aiutare i vulnerabili e per promuovere una cultura della salute e della prevenzione.
È stata dunque questa la fotografia dell’azione umanitaria svolta dalla Croce Rossa Italiana nel 2014, in Italia e all’estero, impressa nell’Annual Report, il documento che illustra tutte le attività svolte nell’anno passato da volontari e operatori CRI.




*Colonnello com. CRI (in cong)
Responsabile dell’Ufficio Storico Comitato Locale CRI Firenze


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