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Del seguente articolo:

Ottobre - Dicembre/2013 -
Il caos idrogeologico del Paese
Il maltempo flagella la Sardegna e l'Italia Centro Meridionale
Marco Serri

Un ciclone devastante ha colpito a Novembre la Sardegna. Una tragedia del tutto inattesa che ha causato sedici vittime. La città di Arzachena, in una delle zone maggiormente colpite, è stata sommersa dalla esondazione di due fiumi, il rio Mannu e il San Pietro. Un’intera famiglia di quattro persone, padre e madre di 42 anni, i figli di 16 e 20, è scomparsa in un attimo. Il disastro è stato causato da una improvvisa onda di piena alta tre metri, acqua e fango. In pochi secondi il fiume limaccioso non ha lasciato scampo e i quattro, racchiusi in un seminterrato, non hanno neanche avuto alcuna possibilità di tentare la fuga. La madre è stata ritrovata con la figlia stretta in braccio. Anche il papà è morto accanto al figlio. I quattro vivevano in località Mulinu Vecchiu, alle spalle della circonvallazione, all'ingresso della cittadina, e si erano sistemati in una mini abitazione di fortuna da dove potevano controllare una villetta di cui erano custodi.
Sono stati sorpresi mentre dormivano e sono annegati nei loro piccoli locali. I soccorsi sono arrivati all'alba, quando per loro non c'era più nulla da fare. In pochi sapevano che i quattro brasiliani vivevano lì: quando i soccorritori sono arrivati sul posto, hanno notato la loro auto parcheggiata e sono scattate le ricerche all’esterno. Per qualche ora sono stati inseriti nell'elenco dei dispersi; poi i corpi sono stati individuati. Per recuperarli, Vigili del fuoco e Protezione civile hanno lavorato quasi otto ore.
La famiglia era arrivata ad Arzachena da poco, dopo aver trascorso alcuni anni a Luogosanto, nel sassarese. La figlia studiava e il maschio collaborava con i genitori mentre, nel periodo estivo, si trasferiva a lavorare in Costa Smeralda. In Italia non avevano parenti, ma la madre faceva parte come Ministro di culto evangelico di una Congregazione cristiana. Avevano lasciato il Brasile per venire in Italia, dopo aver trascorso un periodo a Milano. Si erano trasferiti in Sardegna, prima a Luogosanto e quindi ad Arzachena. La Missione religiosa aveva portato la donna in Gallura dove frequentava una chiesetta del paese. Contavano di rimanere in Sardegna ancora poco tempo, per poi tornare in Brasile.
Solo un po' di giorni di tregua e poi ai primi di dicembre, ancora in Sardegna, un'altra situazione fortemente critica, con piogge e rischio idrogeologico. La Protezione civile si è attivata sia in Gallura che nell’area dei bacini Flumendosa-Flumineddu. Dopo una notte in cui non ha mai cessato di piovere, il sindaco di Olbia ha firmato un’ordinanza di chiusura per tutte le scuole.
Ancora storie commoventi, storie di disperazione davanti alle quali c’è solo rabbia e impotenza. Un’altra straziante tragedia, infatti, proprio a Olbia: un padre e il suo piccolo sono rimasti nell'acqua sino alla fine, lui 35 anni e il bimbo di soli tre anni. Stretti in un abbraccio che però è stato troncato dalla forza distruttrice dell'acqua. Il padre, operaio in una fabbrica, era andato all'asilo in macchina a prendere il figliolo: lo voleva portare al sicuro, in casa, in località Raica. Lungo la strada che da Olbia porta al paese la pioggia si è però fatta torrenziale, una corsa disperata con un epilogo tragico. All'improvviso il torrente che costeggiava la strada si è ingrossato a causa del nubifragio e ha invaso la carreggiata. L’uomo ha deciso di scendere dall'auto, ormai quasi sommersa, per mettersi al sicuro sopra un muro di recinzione di un terreno elevato che era nei pressi. Per proteggere il figlioletto, lo aveva sistemato nel suo giubbotto usandolo come marsupio. Invocava aiuto e alcuni parenti, compreso il nonno del bimbo, che erano al riparo in una zona vicina ma più alta, nell’impossibilità di raggiungerli, hanno lanciato delle corde con l'intento di farli agganciare. Tutti i tentativi sono stati però vani: le cime non hanno mai raggiunto né il padre né il figlio. Tre quarti d'ora di tragica attesa con l'uomo in bilico sul muro, che cercava in tutti i modi di tenere duro e resistere alla forza dell'acqua. Il fortunoso e precario sostegno è però crollato, trascinando a valle i due corpi. Il padre è stato recuperato nella tarda serata accanto a un palo della corrente elettrica. Il figlio, invece, è stato ritrovato solo la mattina successiva, cinquanta metri ancora più a valle, all'interno di un aranceto.
Un'altra tragedia sulla strada Oliena-Dorgali dove ha perso la vita un uomo della Polizia di 44 anni, assistente capo della Squadra mobile di Nuoro. Era con tre colleghi con i quali si prodigava nei soccorsi e stavano scortando un'ambulanza con l'auto di servizio. Erano sulla Provinciale 46 quando sono precipitati da un ponte che, minato dalle acque, si è spaccato in due tronconi sotto di loro.
In Liguria
Allerta massima soprattutto a Genova, dove sempre forte è il terrore di nuove esondazioni di fiumi o canali. Diverse le strade che sono crollate. Interrotta l’autostrada tra Arma di Taggia e Ventimiglia. Ponti bloccati, come pure chiusa al traffico l’Aurelia tra Spezia e Parma per una frana. Preoccupano le vasche dei percolati della discarica di Scarpino che già lentamente sembrano tracimare. Moltissimi gli sfollati dai paesi circostanti. Allagamenti e frane anche a Imperia che sono state registrate sul lungomare Vespucci. A Sanremo sono state evacuate alcune famiglie ancora a causa di una frana.
Nel Lazio
In quegli stessi giorni altre piogge torrenziali sul continente Un pesante stato di allerta nel Lazio, con allagamenti e ferrovie sconnesse. Drammatiche notizie da Roma dove, per le conseguenze del maltempo, un motociclista ha perso la vita travolto da un pino abbattuto dalle raffiche di vento. Altre due persone sono rimaste ferite.

Nelle Marche
Esondati due fiumi in provincia di Fermo, il Tenna e il Tesino. Nel Maceratese una frana ha bloccato la strada provinciale 132 fra Camerino e Muccia. Frane anche sulla strada statale 4 a Comunanza e sulla provinciale 239 in provincia di Ascoli Piceno.
In Abruzzo
Un dramma a Pescara dove una donna di 57 anni è rimasta intrappolata in un sottopassaggio allagatosi di colpo mentre era ancora nella sua auto. La donna, intuendo il pericolo ha avuto solo il tempo di chiamare al telefono il marito implorandolo di correre a salvarla: è stato tutto inutile, le acque l’hanno sommersa in brevissimo tempo.
In un villaggio della costa nei pressi del fiume Alcione, tutti gli abitanti hanno dovuto abbandonare le abitazioni a causa dell’ingrossamento del fiume che corre lì vicino e che aveva superato tutti i livelli di guardia. Gli abitanti sono stati in gran parte trasferiti al Palazzetto dello sport. Chiuse anche le scuole per il 2 e il 3 dicembre, così come è stato deciso anche nel comune di Monte Silvano. In un villaggio della costa nei pressi del fiume Alcione, gli abitanti hanno dovuto abbandonare le abitazioni a causa dell’ingrossamento del fiume che corre lì vicino e che aveva superato tutti i livelli di guardia.
In Puglia
Disagi alla viabilità a causa del fango e dei detriti che hanno invaso strade provinciali e statali. La pioggia ininterrotta ha causato allagamenti in tutta la zona e i comuni più colpiti sono stati quelli del Subappenino Dauno, del Nord Barese, del Salento e dell’Arco Jonico tarantino.
Sulla linea ferroviaria Potenza centrale-Foggia è deragliato un treno a causa del maltempo. Oltre al macchinista e al capotreno, sul treno c’erano solo due passeggeri. Due dei quattro presenti a bordo sono rimasti feriti gravemente e trasferiti all’ospedale del capoluogo provinciale.
In Basilicata
I fiumi Basento, Agri e Sinni sono esondati. Pesante la situazione nella provincia di Matera. Intere zone sono rimaste a lungo in emergenza e, per le forti raffiche di vento, circa 200 persone sono state sfollate dalle loro case. Molte le ordinanze di sgombero a Matera, a Scanzano, a Pisticci, a Policoro, a Tursi, a Bernalda e altri in provincia di Potenza a Melfi e a Pignola.
In Calabria
Un pesante bilancio con un morto e un ferito a i primi di dicembre. Un trentenne e un amico di 53 anni sono stati travolti da un’onda anomala mentre stavano pescando alla foce del fiume Crati, nel pressi di Rossano Calabro. Sono stati soccorsi da due motovedette - Guardia di finanza e Capitaneria di porto - ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.
Nella Regione gravi danni e massima allerta anche nelle provincie di Catanzaro e Crotone. A Botricello altri allagamenti, mentre diverse famiglie sono rimaste bloccate in casa. Mareggiata con onde alte diversi metri a Catanzaro Lido. Chiuso il lungomare per precauzione.


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