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Del seguente articolo:

Settembre-Ottobre/2009 -
La ricostruzione dell'Abruzzo
Onna, il paese che torna a vivere
Ten. Col. Claudio De Felice - Referente comunicazioni Corpo militare Cri

Le case di Onna, novantaquattro villette prefabbricate in legno, realizzate dalla Protezione civile e dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo economico delle donazioni che ha ricevuto la Croce Rossa Italiana, “vengono normalmente utilizzate come chalet o seconde case nelle zone di montagna e sull'Appennino” . Lo ha detto il Direttore della Protezione Civile Bertolaso precisando che si tratta di abitazioni “assolutamente definitive, realizzate per dare certezza del futuro agli abitanti di Onna ma anche delle altre frazioni dell'Aquila e dei paesi colpiti da sisma”.
Per la costruzione di queste prime case la Croce Rossa ha stanziato una somma di 5 milioni e 200 mila euro provenienti dai fondi che ha raccolto in tutta Italia. Le unità abitative sono state realizzate su iniziativa del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri mentre progetto e direzioni lavori sono state affidati alla Provincia Autonoma di Trento.
Alla cerimonia di inaugurazione del piccolo ma sostanzioso villaggio costruito nel rigoroso rispetto delle norme antisismiche, sono intervenuti il Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi, il Capo della Protezione Civile e il Commissario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca.


Le prime unità abitative che sono state assegnate ai terremotati sono state quelle realizzate ad Onna. Case assolutamente definitive perché solo così è possibile dare una certezza del futuro a chi ha perso nel terremoto non solo la propria abitazione, ha detto il Direttore della Protezione Civile Guido Bertolaso. A dicembre ci sarà un tetto per tutti, ha aggiunto, facendo pure un’altra promessa: “A breve saranno smontate tutte le tendopoli in Abruzzo - sotto le quali vivono ancora 11 mila persone - ed entro la fine dell'anno, tutti gli sfollati saranno sistemati nelle abitazioni. Potremmo ospitare nelle case di legno e in quelle antisismiche un grande numero di persone, dalle 25 alle 30 mila.”. Questi concetti il Capo della Protezione Civile li aveva già anticipati quella mattina stessa intervenendo ad alcune trasmissioni radiofoniche e televisive.
“Qui a Onna abbiamo prova di un successo del Sistema Italia, di cui dovremmo tutti essere orgogliosi” - ha poi aggiunto Bertolaso accennando ad alcune sterili polemiche emerse su ruolo e competenze dei soggetti che avevano partecipato all’impresa con finanziamenti e progettazione. Ha ribadito quanto da anni spiega ripetutamente, e cioè che la Protezione Civile è un organismo complesso, una squadra. dove si lavora collettivamente e non vi sono posizioni da prima fila. “A Onna avremmo potuto fare tutto da soli ma proprio perché il paese, quasi completamente raso al suolo, è uno dei simboli di questo terremoto, abbiamo voluto coinvolgere nell’impresa più organismi. La Protezione civile del Trentino si era offerta di progettare e realizzare alcuni gruppi di case e a loro abbiamo affidato l’incarico. Alla Croce Rossa, che aveva raccolto donazioni da tutta Italia, abbiamo chiesto di utilizzarle, almeno in parte, per pagare questi insediamenti abitativi”.
Il Commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca, presente all’inaugurazione, ha aggiunto che “proprio a seguito di questa iniziativa gli abitanti di Onna, a soli cinque mesi dal terremoto, hanno da oggi la possibilità di entrare in case vere. La Croce rossa conferma il suo impegno nei luoghi colpiti dal terremoto, fino a quando la situazione non sarà tornata alla totale normalità”. Secondo Rocca questo è il primo tangibile segno della solidarietà che gli italiani hanno dimostrato alla popolazione d'Abruzzo. Gli oltre novanta moduli abitativi, fabbricati in legno, “rifiniti e accoglienti”, come li ha definiti il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, sono stati pagati 5,2 milioni di euro ricevuti dalle donazioni alla Croce Rossa. Sono stati prefabbricati in Trentino e sono stati quindi assemblati in Abruzzo dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento.
Concludendo il suo intervento il Commissario della Cri si è complimentato con la Provincia di Trento e con i responsabili dei lavori, “che in tempi rapidissimi hanno realizzato queste abitazioni”. Le abitazioni sono state progettati dal Cnr di San Michele all’Adige. Riguardo al loro sistema antisismico, un Paese che nei terremoti ci vive, il Giappone, ha già sperimentato la capacità e l’ingegno dei ricercatori trentini e un importante test è stato effettuato anche su un edificio alto sette piani. Fondamentale è stato nel complesso dell’impresa anche il ruolo della Provincia Autonoma di Trento che, dai bandi di gara all’urbanizzazione, ha seguito ogni fase della messa in opera delle casette che sono state realizzate in tempi da vero record.


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