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Del seguente articolo:

Maggio-Giugno/2008 -
Sicurezza e bella presenza
La sorveglianza antitaccheggio si fonde nella rassicurante presenza atletica
Luisa Venditti

Chissà quante volte vi sarà capitato di notare in qualche grande magazzino la silenziosa ma imponente presenza di un “omaccione” che sembra messo a caso in qualche angolo, ma in realtà sta proprio lì dove serve, una posizione strategica per osservare i movimenti di un certo tipo di ‘clienti’. L’ingombrante “presenza” non sfugge davvero ai visitatori in quanto l’altezza di questa sorta di silenziosa “sentinella” è ben al di fuori della norma, un metro e ottanta o giù di lì. L’omaccione sembrerebbe quasi incutere timore con la sua stazza ma, non di rado, raccoglie occhiate più o meno furtive, più o meno affascinate, di tante giovani ragazze, e anche meno giovani, che cercano di scrutare questo silenzioso gigante, rigorosamente vestito scuro, camicia bianca, giacca e cravatta e, soprattutto, di nazionalità non ben decifrabile. Di certo non un uomo dalla caratteristiche somatiche di un italiano... Capelli? Quasi sempre a zero. La pelle spesso nera. Sono extracomunitari perfettamente in regola con le più rigorose norme sugli stranieri che lavorano ufficialmente in Italia. Ebbene questa sorta di “angeli custodi” dei grandi shopping center sono innanzitutto dei veri e propri uomini per la sicurezza dei clienti ma anche esperti agenti “antitaccheggio” per la difesa delle merci esposte sui banchi o nelle scaffalature del market. Quando parlano, ma avviene il meno possibile per ordine della direzione, si scopre che conoscono bene diverse lingue e non sono davvero uomini armati. La loro poderosa muscolatura (sono tutti ‘palestrati’) incute comunque rispetto e, quando la vogliosa ammirazione delle loro fan si esaurisce, incutono anche un filo se non di paura, almeno di apprensione. Ma come arrivano questi omaccioni a svolgere il loro delicato compito in difesa del centro commerciale? Il nostro periodico che della ‘sicurezza’ in generale ne fa il suo percorso privilegiato è andato a scoprire come questi strani (e ammirati) personaggi arrivano negli angoli più preziosi dei banchi, si collocano o passeggiano strategicamente trai quelli con le ‘profumerie’ più raffinate, quelli degli accessori in pelle, delle magliette firmate, costosi foulard, sciarpe e quanto altro di piccole dimensioni ma di buon valore potrebbe incentivare la cosiddetta ‘attenzione’ di qualche malintenzionato. Ebbene questi uomini possenti vengono forniti ai grandi centri commerciali con regolarissimi contratti ad hoc, dai pochi giorni a qualche settimana, a mese da una nuova agenzia di casting (il suo nome e ragione sociale è “Mosaicocasting srl”) che ama autodefinirsi “La prima Agenzia Multietnica” a Roma, Le titolari della Mosaicocasting sono Caridad Palacio, professione “talent scout” Nayra Laise creatrice di moda e istruttrice per corsi di portamento. Ambedue hanno ottenuto la nazionalità italiana pur essendo nate e vissute all’estero: Caridad è cubana sposata in Italia un impiegato delle Ferrovie dello Stato, mentre Nayra è brasiliana, moglie di un commercialista romano. Voglia di lavorare certo, ma come vi trovate in questo difficile impegno? Certo facile non è davvero - risponde Caridad - e le difficoltà le troviamo in ogni settore ma siamo soddisfatte perché riguardo alle offerte di casting che proponiamo o che ci arrivano abbiamo i portfolio di altre 600 iscritti alla nostra Mosaico, uomini, donne e ragazzi per lo più giovani, maggiorenni naturalmente, ma anche ‘caratteristi’ di una certa età. Rigore vuole che, per il più ampio e preciso rispetto delle leggi italiane, chiunque si iscrive alla nostra organizzazione deve essere perfettamente in regola con i permessi di soggiorno e di lavoro per gli stranieri extracomunitari. A quale categoria del mondo del lavoro offrite i vostri iscritti? Il cinema e la televisione sono i nostri clienti privilegiati ma, come abbiamo già detto dalla nostra chiacchierata iniziale, offriamo anche la presenza di una squadra di uomini molto selezionata, di gran bella presenza per i grandi centri commerciali nei quali operano nella particolare funzione dell’antitaccheggio e, contemporaneamente, offrono anche una certa sicurezza alla serenità del pubblico che fa lo shopping. La vostra organizzazione si serve solo di lavoratori stranieri? No, assolutamente, le nostre porte sono aperte a tutti, italiani e non, a chiunque voglia lavorare con serietà e, lo ripeto, nel rispetto delle specifiche leggi italiane. A nessuno di noi viene apprensione nell’adeguarvisi, i nostri eventuali timori - ammesso che ve ne siano - sono in ben altra direzioni e sono tutti rivoli al mercato specialistico nel quale operiamo che debbo riconoscere che è molto difficile. Però non disperiamo assolutamente. Nei giorni scorsi ci siamo presentati ufficialmente come organizzazione di casting e di moda con uno spettacolo appositamente studiato; il riscontro che abbiamo ottenuto è stato molto interessante e siamo sostenuti dalla Regione Lazio. Riguardo alla moda quali sono le vostre iniziative? Stiamo organizzando un Corso di Portamento e Passerella che riteniamo sia all’avanguardia - spiega la direttrice del corso Nayra Laise - prepariamo gli allievi a livello globale in quanto lo studio non è finalizzato solo alla moda in se stessa ma è proprio mirato alla crescita personale degli allievi. Vogliamo dar loro una guida che con le regole di comportamento, li avvii verso tutte quelle regole dell’eleganza e della gentilezza che lo faranno sentire a suo agio in qualsiasi occasione. Sarà data particolare attenzione al cosiddetto ‘bon ton’ da osservare a tavola o nelle conversazioni, nel camminare e pure nella scelta degli abiti per le diverse situazioni. Siamo convinte che, dalla più semplice alla più accurata “eleganza”, questa sia la chiave giusta attraverso cui ogni persona può differenziarsi dalla massa. Tornando agli operatori per la sicurezza nei grandi centri commerciali, quali sono gli elementi , diciamo così, più ‘gettonati’ della squadra che proponete? La domanda sembrerebbe imbarazzante ma, dopo un attimo di riflessione in silenzio, la risposta della talent scout cubana Caridad è netta e chiara: nessun dubbio, anche se il mio giudizio potrebbe sembrare un po’... partigiano, mio figlio Alejandro, 24 anni, credo proprio sia il più bello di tutti, anche se chi lo dice è proprio la sua mamma. Caridad, accende un computer, cerca una foto e volge lo schermo verso chi ha posto la domanda: Alejandro, occhiali alla moda, maglietta attillata, sorriso aperto riempie tutta la home page.


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