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Del seguente articolo:

Maggio-Giugno/2008 -
Il Decalogo dell’anziano alla guida o sulla strada
Veronica Rodorigo

Poco si parla della prevenzione per gli anziani quando si trovano nel caos della strade, soprattutto quelle cittadine. già oggi ce ne sono tanti, e ce ne saranno sempre di più. E tanti di questi anziani hanno la patente di guida (molti di più di quanto non fosse una volta), sono in genere in buona salute, e quindi piuttosto portati alla mobilità. Secondo le proiezioni demografiche dell’ISTAT, oggi gli italiani di 70 o più anni sono il 14.4% della popolazione (circa uno su sette); nel 2020 diventeranno il 17.7% (circa uno su sei). Questo per quanto riguarda i dati di chi guida l’automobile. Ma per chi non guida. quali sono io pericoli reali? L’incidente stradale è un rischio vero proprio per l’anziano, che è particolarmente vulnerabile come pedone: secondo i dati ISTAT, nel 2005 hanno perso la vita, investite da veicoli, circa 350 persone di 70 o più anni, cifra che rappresenta circa la metà di tutti i pedoni uccisi sulle strade del nostro paese. E’ chiaro, poi, che chi non perde la vita nell’impatto viene a trovarsi in una situazione drammatica: gli esiti di un incidente stradale sono difficili da superare per un giovane: figuriamoci per un anziano. Insomma, nel malaugurato caso l’incidente stradale si dovesse verificare, pesanti problemi di vita e salute verrebbero a sommarsi ai tanti acciacchi che l’età inevitabilmente porta con sé. E’ quindi bene riflettere un poco su diversi punti, adeguando ad essi i propri comportamenti al fine di evitare di incorrere in pesanti conseguenze. Vediamo insieme questa sorta di decalogo, cercando di sdrammatizzare le cose, ma nel contempo prendendo molto sul serio quanto viene analizzato , perché basato strettamente sui fatti e su quanto la ricerca scientifica ha finora messo in evidenza. 1) Mantenersi, per quanto possibile, in buona salute “Salus ante omnia”, dicevano i latini. La salute prima di tutto. Ma la salute bisogna anche costruirsela e mantenersela. La sicurezza in strada, che si guidi o si cammini, migliora tanto più se il nostro fisico è in efficienza, in grado di reagire prontamente. Sembra quindi razionale: - effettuare ogni tanto un controllo medico; - mangiare in modo sano, in maniera adeguata all’età e ai propri problemi di salute; - fare ogni giorno (se il vostro medico è d’accordo), un poco di esercizio fisico, tanto per tonificare i muscoli e mantenere ben “oliate” le giunture (in questo modo, se dovremo evitare qualche pericolo incombente, lo faremo certo meglio e più rapidamente). 2) Controllare costantemente la vista e l’udito Vista e udito consentono al nostro cervello di “comprendere” quello che avviene nell’ambiente circostante. Non trascuratevi in questo senso. Ancora una volta il vostro medico potrà darvi tutte le indicazioni, qualora ne abbiate bisogno. Fate particolarmente attenzione alla vostra capacità di vedere bene di notte, perché in quelle ore è tutto più pericoloso. Se la vostra visione notturna non è delle migliori, evitate di guidare quando c’è poca luce: sarà forse un piccolo sacrificio, ma nel contempo costituirà un solido investimento per la vostra sicurezza e per quella degli altri. 3) Chiedere al medico informazioni precise sui farmaci che dovete assumere I farmaci sono certamente utili, ma hanno spesso anche tanti effetti indesiderati. Talora, ad esempio, la loro assunzione può influire negativamente sull’equilibrio, sulla rapidità dei riflessi, o indurre sonnolenza. Se siete in terapia farmacologica, chiedete al vostro medico se vi siano effetti collaterali di sorta (e quali essi siano). In base a quello che il medico vi dice, regolatevi al riguardo, comportandovi in modo da tener sempre in debito conto tali effetti. 4) Quando possibile, attraversare la strada sempre sulle strisce pedonali Le strisce pedonali non proteggono del tutto: ci sono tanti conducenti scortesi e sconsiderati in giro. Comunque, le strisce sono il luogo più sicuro per andare da un marciapiede all’altro, specie se c’è anche un semaforo. Se non ci sono strisce pedonali, o se queste sono troppo lontane, aumentate la vostra attenzione nell’attraversare la strada. Siate vigili il più possibile. Ricordatevi sempre che, data l’età, anche un piccolo urto, o una banale caduta, può essere fonte di grossi guai: rispetto al giovane, l’anziano è molto “fragile”, in particolare le sue ossa. 5) Occhio anche sul marciapiede A parte il fatto che conviene stare sempre attenti alla presenza di qualche tombino che sporge o di qualche buca insidiosa, guardatevi dai tanti simpaticoni che, in moto o in ciclomotore (e anche in bicicletta) invadono il marciapiede destreggiandosi tra chi vi cammina. Non è evento infrequente che un pedone sia investito in questo modo. E una caduta, giovani od anziani che si sia, non è proprio una cosa divertente. 6) Attenzione all’alcol come conducenti… Guidare dopo aver assunto bevande alcoliche è uno dei rischi maggiori per la sicurezza stradale. Anche se ci sentiamo in forma, pienamente coscienti, nella realtà non è così: è l’alcol che ce lo fa credere, che ci fa sentire gagliardi ed immortali, inibendo la nostra percezione del rischio. Nella realtà, più elevata è la nostra alcolemia (la concentrazione di alcol etilico nel nostro sangue), più costituiamo delle “schegge impazzite” per la circolazione stradale, e quindi per la sicurezza degli altri. Nel caso dell’anziano, poi, l’alcol è ancora più subdolo, anche se si è bevuto poco. Una gran parte di anziani, infatti, deve assumere cronicamente dei farmaci per problemi di salute; e l’alcol ha il brutto vizio di interagire pesantemente con i farmaci, anche a distanza dalla loro assunzione, producendo effetti perniciosi sulle nostre capacità cognitive. Paradossalmente, se i giovani hanno buone ragioni per evitare di guidare dopo aver assunto alcolici, gli anziani ne hanno una in più: la sempre possibile interazione “alcol & farmaci”, disastrosa per la sicurezza di guida. E, ripetiamo, questa perniciosa interazione può prendere corpo anche se si sono assunte modeste quantità di alcol. Dunque, anche per i conducenti anziani vale il motto “O bevi o guidi”. E, come visto, per loro vale due volte. 7) … ma attenzione all’alcol anche come pedoni Senza girarci troppo intorno, quando si effettuano esami tossicologici su pedoni adulti o anziani uccisi sulla strada, intorno al 50% di queste vittime presenta alcolemie ragguardevoli. Questo accade in Italia come in altri paesi. Ancora una volta l’alcol dimostra di poterci togliere quella capacità di interagire in modo sicuro con il mondo. Se proprio volete alzare un poco il gomito, perciò, meglio lo facciate a casa, davanti al televisore. D’altra parte, anche in questo caso, un rischio resta: quello della caduta rovinosa nella propria abitazione, che manda nel mondo dei più qualche migliaio di anziani ogni anno. Morale della favola: con l’alcol andiamoci piano, molto piano, sempre: ne guadagneremo in salute ed in tranquillità. 8) Evitare lunghe percorrenze e guida notturna Impegnarsi in lunghe percorrenze è cosa non da poco per il proprio fisico, anche quando si è giovani. Non parliamo, poi, quando il viaggio si effettua di notte. Datevi alternative, lasciate che siano gli altri, più giovani e più prestanti, a sobbarcarsi “traversate” da stress. Godetevi i privilegi della vecchiaia, dove non bisogna dimostrare più nulla, ma solo godersi la vita. E se qualcuno insiste per incastrarvi, informatelo che da tempo sono stati inventati, oltre all’auto, anche il treno, l’aereo e i pullman. 9) Idoneità alla guida: non solo le visite periodiche obbligatorie Come ben sa chi guida un veicolo, ogni qualche anno bisogna passare una visita medica per farsi confermare la patente. Purtroppo, l’età a volte si fa sentire con una certa rapidità, e in poco tempo ci si può trovare in condizioni non brillanti, che necessitano di un attento esame medico. Se mai vi capitasse di trovarvi in una tal situazione, se vi accorgete che qualcosa non va più bene come prima, non aspettate che sia colui che vi esaminerà per il rinnovo della patente a dirvelo: parlatene con il vostro medico, senza paura e senza indugi. Magari è un po’ di diabete che bussa alla porta, o qualcosa di altro, non necessariamente allarmante, nella gran parte dei casi pienamente controllabile. E dovete farlo subito, per due buone ragioni. La prima riguarda voi: se qualche cosa non va, più rapidamente la si mette in evidenza meno danni essa è in grado di fare alla vostra salute. La seconda invece riguarda gli altri: se la vostra forma sta scadendo, quali ne siano le ragioni, il fatto che voi guidiate un veicolo in quelle condizioni costituisce un rischio per gli altri utenti della strada. Facciamo tante prediche ai giovani (la gran parte delle volte assai giustificate)… non possiamo non usare lo stesso metro con noi stessi. E poi, perbacco, dobbiamo anche dare l’esempio, dimostrare concretamente di credere in quello che andiamo raccomandando. 10) Non prendetevela più di tanto… Viviamo in un mondo veloce, disattento, spesso assai maleducato: ma perché prendersela? E’ un dato di fatto, come la pioggia, la grandine, ed accidenti del genere. D’altra parte, se qualcuno strombazza perché andate piano e ingombrate la carreggiata, dategli strada: forse può avere le sue buone ragioni. Non arrabbiatevi più di tanto se gli altri conducenti sono scortesi con voi, non ne vale la pena: peraltro, fa male alla salute. Piuttosto, consolatevi un poco cinicamente con l’idea che lo strombazzatore di turno tra qualche tempo avrà anche lui i suoi anni sulle spalle e si troverà nella vostra stessa situazione. O, magari, peggio.


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