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Del seguente articolo:

Gennaio-Febbraio/2008 -
Napoli invoca il suo "San Gennaro"
Il Santo nulla può contro i rifiuti ma si torna a confidare in De Gennaro affinché trovi una soluzione per liberare le città
Antonella Mastrosanti

Da calcoli di larga massima si valuta che sarebbero almeno un milione le tonnellate i rifiuti che ogni anno si producono in Campania. La lotta contro nuove discariche è costante, ed è una battaglia ottusa colma di tanta ignoranza, aggravata da chi non ha interesse a una soluzione dell’emergenza rifiuti.

C ome è noto, Gennaro è un nome molto diffuso a Napoli e per questo non bisogna fare confusione. E’ invece successo che ultimamente si è confuso San Gennaro (il patrono) con De Gennaro (il Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania). Sembrerà strano, ma è così. Il Cardinale Crescenzio Sepe, infatti, con una stupefacente iniziativa ha esposto le ampolle contenenti il sangue di San Gennaro (quelle del miracolo del sangue che si scioglie) all’interno del Duomo proprio per incitare i fedeli a battersi per l’emergenza rifiuti. Non è mancato un attacco dell’alto prelato alla politica, sintetizzato in questa invocazione: La politica ha fallito. Rialzati Napoli. In passato le reliquie del patrono venivano portate in processione per la città in occasione di eventi catastrofici come pestilenze, guerre, carestie o terremoti.
L’iniziativa del Cardinale che ha chiamato in causa le ampolle del sangue è iniziata con una processione dalla cappella del Tesoro lungo la navata e fino all'altare del Duomo di Napoli. Obiettivo: con questo atto eccezionale - le ampolle vanno in processione solo tre volte l'anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio; il 19 settembre e il 16 dicembre . Con questa cerimonia la Chiesa di Napoli intende invocare la protezione del Santo quando si verificano eventi che si ritengono ‘luttuosi’ e questa volta si è trattato dell'emergenza rifiuti.
In passato era successo qualcosa di analogo solo durante la peste (in quella del Seicento furono portate in giro per la città le reliquie del Santo) e in concomitanza con altri eventi catastrofici (carestie e terremoti). La decisione del cardinal Sepe è stata assunta al culmine di una serie di rilevanti interventi del presule e dopo che lo stesso Papa, Benedetto XVI, aveva chiesto alle regioni italiane un gesto di solidarietà verso la Campania.
Due giorni fa il cardinale era nuovamente intervenuto sulla vicenda rifiuti, anticipando la clamorosa iniziativa: Ciascuno di noi deve prendersi le sue responsabilità per risolvere questo problema e iniziare a collaborare, a cominciare dalla Chiesa, ed è proprio per questo motivo che ho chiamato tutti in Cattedrale in preghiera per chiedere al Signore di illuminare coloro che sono i responsabili e tutti i cittadini, a che siano attori di un risveglio. C'è bisogno della buona volontà di tutti. Tutto questo - ha aggiunto - è durato fin troppo tempo, non si può continuare con questa vergognosa inerzia, non solo per l'immagine del nostro territorio ma anche per la nostra dignità: un cittadino non può vivere in un immondezzaio. Ma Napoli è una città troppo grande per arrendersi e credo che non lo farà neanche oggi.
Rialzati Napoli ha poi implorato il cardinale dall'altare del Duomo alzando verso l'alto l'ampolla di San Gennaro. La politica ha fallito. Ora bisogna rimboccarci le maniche ha poi detto l’alto prelato proprio al termine di una giornata nella quale è riesplosa violenta la protesta contro le discariche.
Quando il Commissario Straordinario De Gennaro arrivò in Campania mandato dal Governo per affrontare l’emergenza rifiuti in molti lo videro come l’uomo della provvidenza. Il supercommissario con in tasca la soluzione per risolvere l’emergenza nel minor tempo possibile e dare risposte certe agli abitanti di quei centri dove più forte era la protesta contro la riaperture delle discariche. E invece, mentre le montagne di spazzatura giorno per giorno crescono a vista d’occhio, e le scuole della provincia di Napoli restano chiuse a causa della presenza di enormi cumuli di immondizia nelle strade, una soluzione definitiva Gianni De Gennaro non la ha ancora trovata.
Dopo gli scontri di Pianura, la battaglia si è infatti trasferita nei pressi di Benevento: il comune di Montesarchio è isolato dai manifestanti che si oppongono alla riapertura della discarica Tre Ponti. Questa una immediata manifestazione in risposta alla decisione di De Gennaro che intende fare riaprire la discarica. Nella Tre Ponti di Montesarchio dovrebbero confluire 21mila tonnellate di rifiuti.
La popolazione però ha reagito. La piazza principale, crocevia per i collegamenti con i paesi vicini, è stata bloccata da camion e pullman messi di traverso. La statale Appia, che collega Benevento con Caserta e Napoli, è stata chiusa dai dimostranti all'altezza della località Sferracavallo, a un centinaio di metri dall'area della discarica presidiata dalle forze dell'ordine. I manifestanti hanno anche costretto l'autista di un pullman di linea a bloccarsi e, una volta discesi i passeggeri, hanno tagliato i pneumatici del bus. L'emergenza continua anche in altre località con un centinaio di roghi, sia nei comuni vesuviani e flegrei, che nei quartieri periferici del capoluogo campano.
Napoli non può essere considerata una malattia endemica di cui soffre l'Italia, aveva detto il cardinale nella veglia di preghiera. Denunciando una politica tramortita e senza etica, resa sterile dai suoi stessi vizi, il cardinale Sepe aveva anche denunciato il fallimento dell'intera filiera nazionale e locale. Ha concluso chiedendo un gesto di coraggio ai suoi concittadini: Rimbocchiamoci le maniche e rialziamoci! Napoli, grida forte il tuo tormento ma non lasciarti vincere dal tuo dolore.
Nel duomo gremito da un migliaio di fedeli, il cardinale Sepe ha mostrato le ampolle con il sangue del patrono per chiedere l'intercessione di San Gennaro contro l'emergenza rifiuti. Vi imploro, cittadini e fratelli di Napoli e della Campania - ha detto il cardinale - rendiamo possibile l'impossibile.


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