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Del seguente articolo:

settembre-dicembre/2007 -
CRI Comitato Regionale Molise
Vini dell’Irpinia, per la Vendemmia del “Taurasi 2004”, un esordio davvero nobile e anche di gran lusso
Fabrizio Di Nola

Hanno superato il migliaio le presenze per le degustazioni della prima giornata di “Anteprima Taurasi Vendemmia 2004”, rassegna promossa ed organizzata dal Consorzio di tutela Vini d’Irpinia, in collaborazione con Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura e Attività Produttive, Provincia di Avellino, Comunità Montana Terminio Cervialto, Camera di Commercio di Avellino, Comune di Taurasi, Terre Antiche del Nocciolo, Borgo Terminio Cervialto, Ais Campania – Delegazione di Avellino.
Un risultato al di sopra di ogni aspettativa - scrive IOl Sannio, il quotidiano del Molise, che conferma l’interesse crescente verso il vino in generale e il Taurasi Docg in particolare. Per la prima volta è stato aperto al pubblico il rinnovato chiostro del Convento dei Padri Domenicani, che ha ospitato operatori, giornalisti e appassionati, che hanno potuto degustare i vini proposti dalle tante aziende presenti in una cornice suggestiva e ospitale. Dopo la valutazione della commissione territoriale, anche gli operatori e gli appassionati si sono mostrati entusiasti di un’annata strepitosa come la 2004, che ha conquistato le cinque stelle grazie alla valutazione di eccellenza da parte una commissione mista di giornalisti, enologi e sommeliers, presieduta dal professore Luigi Moio. Interessanti anche gli spunti venuti dal confronto tra giornalisti e produttori, che si è svolto nel pomeriggio di sabato presso il Castello Marchionale, e che ha visto la presenza di firme come Richard Baudains di Decanter, Monica Larner di Wine Enthusiast, Gianni Fabrizio di Slow Food, Giampaolo Gravina de L’Espresso, e Gigi Brozzoni, curatore della Guida Veronelli. Alfonso Tartaglia, direttore dello Stapa Cepica, si è soffermato sul ruolo dell’innovazione nella filiera vitienologica, mentre Piero Mastroberardino ha condotto un’analisi dei mercati sottolineando il ruolo dell’Aglianico nella commercializzazione, tra punti di forza e di debolezza. Lucio Mastroberardino ha invece spiegato il quadro delle denominazioni in Irpinia, in particolare la Doc di ricaduta “Irpinia Campi Taurasini”, che molti giornalisti, soprattutto stranieri, non avevano ancora avuto modo di conoscere. Anche i giornalisti hanno sposato appieno il giudizio della commissione territoriale sull’annata 2004, dal grande potenziale evolutivo, con vini che esaltano la differenza degli stili e testimoniano una grande crescita dell’intero territorio.


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