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Del seguente articolo:

/2007 -
Il Centro di Mobilitazione di Trieste
Con i Militari Volontari del Friuli Venezia Giulia - La sfida del Presidente Fulvio Di Cosmo

Rivolgo un caloroso ringraziamento alle Autorità civili, militari e religiose intervenute, assieme a tutti voi che avete voluto esserci vicini oggi, nonché un grazie particolare al generale Caso che ci ospita in questa splendida sede e che ci è sempre vicino con il suo direttore, grazie all’ispettore e sovrintendente nazionale del Corpo militare Cri col. Pietro Ridolfi e, un ringraziamento al presidente nazionale della Croce Rossa Italiana Massimo Barra che, in un momento istituzionale particolarmente importante, ha voluto essere con noi per celebrare questo momento così rilevante per la componente e per il Comitato regionale della Cri.
Per ultimo, ma non per importanza, un sentito ringraziamento a tutti i volontari del Corpo militare della Croce Rossa che si sono impegnati a fondo per la riuscita di questa cerimonia.
Siamo qui riuniti per celebrare la ricostituzione del XVII Centro di Mobilitazione che, dopo 60 anni dalla chiusura a Trieste del XVI Centro, viene oggi riattivato. E’ questo un momento di grande rilevanza per l’Associazione perché tiene a battesimo una fase di crescita di una sua importante componente volontaristica.
Voglio fare una piccola disgressione per porre l’accento su quest’ultimo aggettivo, e ribadisco che, come previsto dall’attuale Statuto, i volontari del Corpo militare sono soci attivi della Croce Rossa e concorrono, assieme e alla pari di tutte le altre componenti, alla realizzazione dei fini istituzionali della stessa. E’ per questo motivo che, quando il presidente nazionale e l’ispettore mi hanno proposto il compito di questa ricostituzione, ho accolto l’impegno con grande entusiasmo.
Sino ad oggi, i militari volontari della Regione Friuli Venezia Giulia hanno svolto la loro attività sotto la giurisdizione del 5° Centro, con sede a Verona, guidato con maestria dal col. Calogero Bilello – che è oggi qui con noi – che ha saputo trasmettere a tutti il suo spirito di iniziativa. E’ però facile comprendere come la distanza rendeva difficile la partecipazione attiva e diretta a molti dei nostri volontari che, non lo si deve dimenticare, sfruttano il loro tempo libero per dedicarlo alle attività della Croce Rossa.
Ciò nonostante, i volontari militari della nostra Regione hanno svolto innumerevoli interventi quali la partecipazione alle missioni all’estero in Albania, in Kossovo, Eritrea, Iraq – sia a Baghdad che a Nassirya – e anche attività di protezione civile in ambito nazionale, ma anche nelle quotidiane funzioni locali dei Comitati di appartenenza.
La caratteristica del Corpo di ausiliarità delle Forze armate ha fatto sì che si instaurassero attività di supporto e di integrazione con le Istituzioni militari presenti sul territorio, sia nell’ambito sanitario che in quello della formazione.
Ho accennato in precedenza delle capacità di guida del col. Bilello, bene oggi, con il comandante che l’ispettore ha voluto assegnare al Centro di Mobilitazione di cui ho l’onore di essere il primo presidente, siamo qui pronti a raccogliere la sfida. Certo, non sarà facile, ma l’impegno sarà quello di volere essere sempre più all’altezza dei nostri compiti.
In questo, la presenza diretta sul territorio di certo ci faciliterà e ci permetterà di stringere ancora più stretti rapporti con tutte quelle Istituzioni che costituiscono il nostro interlocutore naturale nell’intento di servire al meglio la popolazione del nostro territorio e del nostro Paese. Viva il XVII Centro di Mobilitazione, viva la Croce Rossa, viva l’Italia.


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