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Del seguente articolo:

Novembre-Dicembre/2004 -
Cultura
I Codici di Leonarto in mostra all'Accademia dei Lincei
Carlo Rodorigo

Si è aperta a Roma all’Accademia Nazionale dei Lincei, una mostra sul “Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci con le riproduzioni di una ristampa dell’edizione Hoepli 1894-1904; In mostra anche riproduzioni realistiche delle famose ‘macchine’ di Leonardo che provengono dall’omonimo Museo a Vinci. I visitatori della mostra possono rinnovare l’ammirazione per questo genio italiano prima che l’esposizione intraprenda il suo previsto viaggio europeo.
Il grande protagonista del Rinascimento era nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, frazione di Vinci, dal notaio Ser Piero e da Caterina, una contadina di quelle terre. Nel 1469 entrò nella bottega di Andrea Verrocchio in Firenze. Fu lì che si specializzò in diverse arti: pittura, scultura, oreficeria, restauro.
I suoi molteplici interessi abbracciavano tutto lo scibile del suo tempo. Deciso a lasciare Firenze, offrì i suoi servigi a Ludovico Sforza, detto “il Moro”, duca di Milano anche come ingegnere civile e militare, artigliere e idraulico.
Rimase venti anni alla corte degli Sforza con una intensa attività nel campo della scienza e della tecnica, progettò piani di bonifica, sistemazioni urbanistiche e problemi di statica edilizia. Compì studi sistematici di botanica, anatomia, matematica, ottica e meccanica.
Non trascurò la grammatica e la realizzazione di divertenti novelle e scritti ameni. Dopo la Gioconda, l’opera più famosa e più discussa del maestro, Leonardo si lasciò assorbire sempre di più dai suoi studi e dalle sue invenzioni, abbandonando quasi completamente l’arte pittorica. Voler elencare i progetti di Leonardo è impresa assai ardua, tuttavia questo genio era un “omo senza lettere” per mancanza di istruzione universitaria, ma ugualmente e per sempre al centro della considerazione degli scienziati più famosi.
La mostra nella prestigiosa accademia è nata in concomitanza delle celebrazioni del primo centenaio del “Codice Atlantico”, manifestazione patrocinata dal ministero degli Affari Esteri, con il patronato del Presidente della Repubblica e con l’apporto di istituzioni ed enti che hanno reso possibile questo evento culturale.
Per illustrare il Codice al visitatore, sono esposti tavole e modelli delle più importanti realizzazioni di Leonardo dal Museo, oltre ad altro materiale proveniente da collezioni pubbliche e private.
Il visitatore può vedere e capire la storia del “Codice Atlantico” di Leonardo arrivato fino ai nostri giorni grazie alla cura con cui gli antichi scritti furono raccolti nel Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni che li riunì e li conservò onde evitarne la dispersione. Con l’esposizione di questi documenti il genio di Leonardo da Vinci ritorna in vita in un immenso e straordinario studio di ricerca e di esposizione attraverso disegni di strutture architettoniche o di alta ingegneria. Dalla numerosa documentazione scopriremo un genio nel suo intimo e nella sua etica.
Questo il vero Leonardo, ammirato e conosciuto in tutto il mondo. L’elemento base di tutta la sua opera è nell’identità di “vedere” e di “riconoscere”, cioè l’esperienza e lui seppe condurre l’esperienza nell’arte e nella scienza.
Leonardo morì ad Amboise, in Francia.


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