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Del seguente articolo:

settembre-dicembre/2016 -
In Siria continuano le stragi di civili per una guerra infinita
Bombe su Aleppo: in un solo attacco aereo, l’Unicef conta 56 morti con tanti bambini e 2 milioni di persone senza acqua e luce
Giulia Nemiz Gregory

La pioggia delle bombe sulla città di Aleppo è torrenziale. Un bilancio provvisorio delle vittime conta diversi morti al giorno. A pagare l’altissimo prezzo del conflitto sono le persone comuni. In alcune zone urbane si supera la media di 50 bombe al giorno, molte delle quali sono barili arrugginiti riempiti di chiodi ed esplosivi sganciati dagli elicotteri del regime.
“Per poter comprendere a fondo la devastazione (che lasciano i barili bomba), bisogna immaginare di subire terremoti di 7,6 gradi per 50 volte al giorno”, ha dichiarato Dundar Sahin, direttore dell’Akut – Institute of training and research. tra i quali molte donne e bambini, vittime dei bombardamenti aerei sui quartieri orientali della città. A questi si aggiungono anche centinaia di feriti. A renderlo noto è stato un volontario di Elmetti bianchi, Najib Ansari, all'agenzia di stampa Anadolu, spiegando che nel mirino dei raid sul territorio sono finiti i distretti di Bustan al-Qasr, Mashhad, al-Kallasa, Salihiya e al-Fardos, tutti assediati dal regime di Bashar al-Assad.
Gli aerei da combattimento, che l'Ong non chiarisce se appartenenti alla Siria o alla Russia, hanno avuto come obiettivo i quartieri di Al Kalasa, Bustan al Qasr, Al Marya, Bab al Nairab, Tariq al Bab e Ard al Hamra. Il bilancio dei morti è destinato ad aumentare perché molte persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie.
Per l’Onu l'emergenza e totale e, per l’aggravarsi della situazione è stato convocato con urgenza il Consiglio delle Nazioni unite, ma è difficile trovare accordo per un cessate il fuoco Le forze del governo siriano hanno riconquistato una zona in mano ai ribelli a nord della città, la notizia è confermata sia dagli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani che dalla televisione di Stato al-Ikhbariya Tv.
La cattura del campo di Handarat “è il risultato degli intensi bombardamenti condotti dalle forze del regime e dai continui bombardamenti sferrati dai caccia russi" fa sapere l'Osservatorio. Il regime siriano ha lanciato un'offensiva mirata a riprendere il controllo dell'intera città di Aleppo, attualmente divisa tra governo a ovest e ribelli a est Come rende intanto noto la rappresentante di Unicef in Siria, Hanaa Singer, due milioni di abitanti della città, sia nella parte orientale in mano ai ribelli sia in quella occidentale controllata dai governativi, sono nuovamente senza acqua corrente ed elettricità a causa dei combattimenti, come era già avvenuto il mese scorso.
"Gli intensi attacchi avvenuti ieri sera – spiega Singer - hanno danneggiato la stazione di pompaggio di Bab al Nayrab, che fornisce acqua a 250 mila persone
nei quartieri orientali di Aleppo. Le violenze impediscono alle squadre di intervento di raggiungere la stazione”. “Come rappresaglia - aggiunge la rappresentante dell'Unicef - la stazione di pompaggio di Suleiman al Halabi, anch'essa situata nella parte orientale, è stata spenta, lasciando senz'acqua 1,5 milioni di residenti delle parti orientali della città”. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov dice di dubitare che i raid della Coalizione a guida Usa contro le truppe di Assad vicino Deir ez-Zor siano stati un errore. “È difficile immaginare che gli ufficiali dei servizi di intelligence della coalizione a guida Usa, che sta operando contro l'Isis in tutta la Siria, possano aver dimenticato chi è dove", ha dichiarato Lavrov in un programma della tv di Stato russa, “aggiungendo comunque di non voler "accusare nessuno di nulla”.”Per un'obiettiva indagine sul raid contro il convoglio Onu di aiuti umanitari colpito nei pressi di Damasco è necessario trovare ed esaminare i proiettili che sono stati usati", ha aggiunto Lavrov.


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