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Del seguente articolo:

Giugno - Agosto/2009 -
Cri - Solferino 2009
Nella “zona rossa” del centro storico dell’Aquila una Fiaccolata CRI ha celebrato anche nella città del sisma i 150 anni della grande Organizzazione Umanitaria
Elisa Nemiz

Nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni della Croce Rossa “Solferino 2009”, si è svolta anche nel centro storico de L'Aquila una fiaccolata organizzata da Pionieri e Volontari del Socccorso.
Al corteo hanno preso parte i numerosi volontari CRI impegnati nella cittadina, gli ospiti dei campi, gli operatori presenti sul posto, la popolazione.
La fiaccolata, percorrendo le poche strade possibili in quella parte storica del capoluogo abruzzese che tante perdite umane ha sofferto, si è simbolicamente collocata accanto a quella analoga Fiaccolata che, in quello stesso momento, si stava svolgendo a Solferino per l’anniversario della Croce Rossa.
Il corteo dell’Aquila ha preso il via nella prima serata da via Venti Settembre e, con grande commozione, è lentamente passato davanti alle rovine della casa dello studente per concludersi poi alla Villa Comunale
Il Commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, che era alla manifestazione a Solferino, aveva ricordato che oggi in totale sono almeno 98 milioni i volontari che assistono ogni anno 200 milioni di persone in difficoltà nel mondo e aveva ricordato con emozione la dolorosa vicenda di Eugenio Vagni, da circa quattro mesi nelle mai di oscuri rapitori nelle Filippine. Rocca, spostando il suo discorso sui volontari CRI in Abruzzo, aveva anche toccato la loro dedizione per alleviare le sofferenze dei terremotati abruzzesi. A loro volta, all'Aquila, i volontari della Cri, stavano dando vita in simultanea alla loro piccola Fiaccolata percorrendo in silenzio, illuminati dalla sola luce delle torce, la “zona rossa" del centro, aperta per l'occasione, fino alla casa dello studente, nel cui crollo persero la vita una decina di giovani universitari.
Su questi cortei silenziosi, risuonavano alte nell’animo dei protagonisti, le parole di Henry Dunant, ricordato pure dal presidente della Croce Rossa internazionale, Kellenberger con le quali “il messaggio di Solferino ancora oggi va portato in tutto il mondo per evitare le guerre e i terribili orrori che ne possono conseguire".


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