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Del seguente articolo:

Maggio-Giugno/2008 -
La festa della Repubblica
Con la celebrazione del 62° anniversario le Forze Armate hanno reso omaggio alla Repubblica
Riccardo Romeo Jasinski

Il Presidente Napolitano ha ricordato
quanto la Costituzione sia simbolo
e fondamento dell’Italia democratica


Uno squadrone di Corazzieri a cavallo e di Carabinieri ha reso gli onori al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al termine della parata militare che ha aperto le celebrazioni del 2 giugno a Roma in via dei Fori Imperiali. Alla manifestazione, oltre al Presidente della Repubblica, le più alte cariche dello Stato. Con Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Renato Schifani, il numero uno di Montecitorio Gianfranco Fini e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Assenti invece i ministri leghisti, circostanza che ha suscitato critiche e polemiche tra esponenti di maggioranza e opposizione. A parata conclusa il Presidente Napolitano ha lasciato via dei Fori Imperiali accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini.


L a parata del 2 giugno ha visto sfilare in via de Fori Imperiali, sotto la pioggia, 7.200 donne e uomini dei corpi militari e corpi civili dello Stato. Ultimo atto il passaggio a bassa quota della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori. Il Presidente della Repubblica, che il giorno prima aveva lanciato un allarme sul rischio di regressione civile, nella mattinata di festa che è seguita, ha dato il via alle celebrazioni per il 62esimo anniversario della Repubblica. Come prima cerimonia ha deposto una corona d'alloro alla tomba del Milite Ignoto. Il 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale nella storia nazionale - ha detto il Capo dello Stato - gli italiani scelsero la Repubblica ed elessero l'Assemblea costituente, che, l'anno successivo, avrebbe approvato la Carta costituzionale, ispirazione e guida della ricostruzione materiale ed istituzionale dell'Italia e, da allora, simbolo e fondamento della democrazia del nostro paese. Queste le parole di un messaggio con il quale Giorgio Napolitano si è rivolto al Capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, in occasione della Festa nazionale. Il Presidente della Repubblica ha aggiunto che le Forze Armate italiane del XXI secolo rinnovano il ruolo di custodi e garanti della Costituzione repubblicana, interpretandone il significato universale nelle innumerevoli missioni a sostegno dei diritti umani, della legge e dello sviluppo sociale ed economico in tante aree di crisi. La missione primaria delle Forze Armate, ha concluso Napolitano, è quella di ripudiare la guerra con i fatti, lavorando concretamente per costruire la convivenza pacifica tra i popoli, attraverso la sicurezza, la certezza del diritto e un più equilibrato sviluppo mondiale. Centinaia le bandiere dei diversi reparti militari rappresentati al gran completo. Forze di Polizia con i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, reparti della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, le Polizie Municipali, il Corpo Forestale dello Stato quello della Croce Rossa Italiana e delle Infermiere Volontarie hanno sfilato per due ore davanti alla tribuna presidenziale Una invece la bandiera listata a lutto: quella con il vessillo dell'Aves, aviazione dell'Esercito, che ha così voluto rendere onore al capitano Filippo Fornassi, l'ufficiale morto la domenica precedente in un incidente di elicottero sul lago di Bracciano. Nel giorno della festa del 2 giugno il numero uno di Palazzo Madama Schifani ha sottolineato, nel corso di un incontro successivo alla manifestazione presso la libreria del Senato con una rappresentanza di studenti del liceo classico Visconti e del baby consiglio di Paternò, la necessità di migliorare la seconda parte della Costituzione senza toccare la parte che riguarda i valori perché è sacra e sempre attuale. Da parte sua il presidente della Camera Fini è tornato sulle parole pronunciate domenica da Napolitano: L'invito allo sforzo comune rivolto dal presidente della Repubblica è ineccepibile e soprattutto molto sentito, ha detto l'ex leader di An. L'altro protagonista della giornata, oltre a Napolitano, è stato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al termine della parata, nonostante la pioggia battente, il premier non ha rinunciato alla passeggiata che dal palco delle Autorità della Parata lo ha portato fino a quasi sotto casa, a Palazzo Grazioli. In via del Plebiscito una folla di sostenitori lo ha atteso accogliendolo al suo arrivo al coro di “Silvio, Silvio”. Berlusconi non si è sottratto ai fan, ringraziando tutti e stringendo molte mani. Commentando l’entusiasmo dei cittadini ha detto che è una cosa veramente emozionante che mi spinge, se possibile, a lavorare ancora di più.

FOTO: Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, quello del Senato Renato Schifani, il Presidente della Repubblica Napolitano, quello della Camera Gianfranco Fini, Franco Bile, Presidente della Corte Costituzionale, assistono alla sfilata delle Forze Armate


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