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Del seguente articolo:

/2007 -
Onlus e ong italiane nel mondo
Disabili italiani sulla catena dell'Himalaya
Eleonora Fedeli

Il progetto "Nepal per Tutti"


"Noi sogniamo e crediamo che tutti debbano avere le stesse opportunità di realizzarsi e vivere in libertà, nel contesto di una cultura che accetti ogni diversità e che possa valorizzare ogni ricchezza insita in quella 'straordinarietà' che è sempre presente in ognuno di noi". Con queste parole il dr. Mauro Brusà, coordinatore della Tilicho, l'associazione Ong/Onlus che ha organizzato la spedizione sul Tetto del Mondo per un gruppo di portatori di handicap su sedia a rotelle, spiega le motivazioni della difficile impresa . "Alla persona disabile va riconosciuto, a pieno titolo, il diritto di essere libero, di esprimersi, divertirsi, realizzare i propri desideri - prosegue - e soprattutto occorre contrastare il concetto che viaggiare sia solo l'impiego, spesso voluttuario, del proprio tempo libero. Viaggiare significa conoscere, capire, incontrare persone di altre culture, significa vedere, conoscere ed amare il mondo. Realizzare, infine, anche dei sogni, soprattutto quando sembrano veramente 'impossibili'".
"Purtroppo però - continua Brusà - per la persona con handicap, effettuare un 'grande viaggio' fuori dai circuiti del turismo di massa, è ancora oggi una vera e propria impresa. Le difficoltà da superare sono così tante da poter scoraggiare anche le persone più caparbie e coraggiose. La Tilicho Ong/Onlus, in questo progetto, si è infatti proposta di dare una mano alle persone disabili che volevano conoscere il Nepal - il paese nel quale le montagne cominciano dove in Europa finiscono - aiutandoli soprattutto nei due ambiti di intervento che la disabilità fisica rende problematici: l'organizzazione e l'impegno economico".
"Una delle finalità del progetto - prosegue il responsabile della Tilicho - è stata quindi quella di aprire una strada facilmente percorribile verso questa difficile regione montuosa, in modo che altre persone con handicap potessero conoscere questo affascinante Paese. Allo stesso tempo, si è voluto creare un precedente per dimostrare che la volontà è elemento fondamentale per superare moltissime barriere. Quindi un esempio, un simbolo per altri viaggi e per altre possibilità".
"Nel settembre del 2006 abbiamo così organizzato un particolare evento a favore di disabili italiani su sedia a rotelle, denominato "Nepal per tutti". Dopo aver studiato e verificato sul posto, tappa per tappa, quello che ritenevamo il miglior itinerario possibile per accogliere i diversamente abili in carrozzina a rotelle, siamo partiti da Roma Fiumicino. Il giorno successivo al nostro arrivo in Nepal, 2° settembre, il Nepal Tourism Board (NTB) ha organizzato una conferenza stampa nella loro sede di Kathmandu, ed alla quale hanno partecipato tutti i media nepalesi.
Il progetto, finalizzato alla costruzione di un centro di riabilitazione neuro-motoria e di un laboratorio per la realizzazione di protesi ortopediche, è stato illustrato ai giornalisti nepalesi nel corso dell'incontro. Ha suscitato un grande interesse ed ha avuto un notevole riscontro con articoli su giornali, riviste e televisioni locali. Uno specialista, operatore del Centro di Documentazione dei Vigili del Fuoco di Torino, ha realizzato una documentazione video in HD ed un accurato servizio fotografico, che hanno illustrato tutte le fasi del viaggio.
Il gruppo era costituito da 16 persone, di cui sei portatori di una patologia che li obbliga all'uso della sedia a rotelle.
Le persone con disabilità fisica che hanno partecipato alla spedizione erano state individuate, dal gruppo organizzatore, dando priorità a soggetti che già sono seguiti in alcuni dei Centri di Riabilitazione dell'Istituto S.Stefano, ed in particolare dai Centri di Fabriano e Civitanova, da dove è partita l'iniziativa. Ognuna delle persone con handicap è stata affiancata da un accompagnatore, che ha avuto compiti e ruoli che il disabile stesso ha voluto attribuirgli. In alcuni casi l'accompagnatore è stato scelto dallo stesso portatore di handicap, in altri casi faceva parte del gruppo organizzatore.
Il Progetto "Nepal per tutti" è stato realizzato in collaborazione con l'Associazione "Stra.Bordo", l'Istituto di Riabilitazione S.Stefano e con il patrocinio della Associazione Fisioterapisti Italiani Marche e l'Associazione Nazionale Fisioterapisti senza Frontiere. I partecipanti al programma sono rientrati in Italia il 3 ottobre.
Un sogno Il progetto, sviluppato dalla Tilicho Ong/Onlus è nato da un sogno, quello di una donna affetta da sclerosi multipla, che espresse il desiderio di poter raggiungere, nonostante la sua disabilità, il cosiddetto "Tetto del Mondo". Nessuno sembrò inizialmente darle credito. La tenacia della donna si rivelò invece più forte dello scetticismo con il quale il suo desiderio fu accolto. Continuò spesso a riproporre il suo sogno, sperando che qualcuno lo ascoltasse e comprendesse. Il suo costante impegno, e quello della fisioterapista che la assisteva ( e che continua in tale opera), ha infatti raccolto i suoi frutti ed il desiderio è raccolto dalla Tilicho Ong/Onlus, capito e condiviso. Un gruppo di volonterosi si è messo al lavoro e, attorno a questa prima iniziativa, altri 'sogni' si sono concretizzati, fino a giungere al progetto "Nepal per tutti" che si è inserito a pieno titolo nelle finalità della Tilicho Ong/Onlus che, oltre a favorire un turismo eco sostenibile che contribuisca al sostegno dell'economia locale, si adopera per offrire assistenza sanitaria e umanitaria alla popolazione nepalese."Nepal per tutti", inoltre, ha anche individuato - e sostiene - un ulteriore progetto a favore delle persone nepalesi con handicap fisico. La costruzione di un centro per la riabilitazione neuro-motoria e di un laboratorio per la costruzione di protesi ortopediche saranno i passi successivi, nell'ottica della realizzazione della prima struttura ospedaliera Italiana in Nepal. L'organizzazione del viaggio ha richiesto una particolare attenzione, per le numerose difficoltà e barriere architettoniche presenti in Nepal. Lo staff medico-riabilitativo, ha infatti analizzato e programmato i diversi problemi che via via si sarebbero presentati nel corso della spedizione, sia durante i voli aerei, che nei percorsi in Nepal (variazione delle posture, affaticamento, utilizzo dei servizi igienici ecc.), predisponendo le possibili soluzioni.
Per tutti i componenti del gruppo è stata stipulata una polizza assicurativa con una grande compagnia di Assicurazione privata Americana (quelle Italiane hanno troppe limitazioni e costi eccessivi), contro incidenti e malattie, con copertura anche delle spese relative ai trasporti in ambulanza ed un eventuale soccorso medico in quota con elicottero, e il rimpatrio sanitario in aereo. In Nepal erano già presenti medici dello staff della Tilicho Onlus, pronti a intervenire in caso di necessità. Ogni viaggiatore si è preventivamente dotato dei medicinali che normalmente assumeva, che sono stati portati dall'Italia. In Nepal, per ogni emergenza, é sempre stato disponibile il dispensario della Tilicho Ong-Onlus, oltre alle relative attrezzature mediche.
Per la partenza non si è resa obbligatoria alcuna vaccinazione ed i viaggiatori, adeguatamente informati su quelle consigliate, hanno autonomamente scelto se e come effettuarle. Tutte le possibili precauzioni igienico-sanitarie sono state infine adottate, sia nella scelta degli alberghi che dei percorsi turistici.
Riguardo alla sistemazione alberghiera ed alle barriere architettoniche, sono stati scelti alberghi appositamente attrezzati o, dove presenti ostacoli, sono stati realizzati scivoli e soluzioni per l'uso dei servizi. Per affrontare le difficoltà strutturali che comunque il gruppo ha incontrato nel corso del viaggio (ristoranti, monasteri, ecc.) sono state approntate adeguate soluzioni per rendere ugualmente possibili le visite, quasi sempre con l'utilizzo di portatori.
Il progetto finanzierà anche un intervento riabilitativo nel Nepal, con caratteristica di stabilità nel tempo, a favore dei disabili fisici che attualmente vivono in condizioni quanto mai precarie per la mancanza di ausili, protesi e trattamenti specifici. In accordo con la divisione di ortopedia del Tribhuvan University Teaching Hospital (TUTH) di Kathmandu, e della Sagarmantha Healt Foundation nepalese, sarà data vita ad un centro di riabilitazione neuro - motoria e ad un laboratorio per la realizzazione di protesi ortopediche.

FOTO: Alcuni partecipanti alla spedizione del programma "Nepal per Tutti" attraversa un ponte sospeso, sopra Pokhara


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