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Del seguente articolo:

Novembre-Dicembre/2004 -
Osservatorio sulla Salute
Rifiuta l'amputazione: rischia la morte
Carlo Rodorigo

Una anziana donna, originaria delle isole Mauritius, ricoverata in un ospedale del capoluogo lombardo, ritiene di curare la necrosi di un piede (a causa del diabete) con metodi empirici a base di erbe in uso nel suo Paese

L’alternativa è la morte. Ma una donna di 64 anni rifiuta di farsi amputare il piede sinistro, andato in cancrena per una grave forma di diabete. Un tutore, imposto dal giudice, dovrà decidere decida cosa sia meglio fare per il bene della donna.
Il caso è finito alla Procura della Repubblica di Milano dove il pm Fabio Roia ha chiesto al giudice tutelare Ines Marini che alla donna venga affiancato un amministratore di sostegno che decida al posto della paziente
La donna, originaria delle Mauritius, ha fino ad ora rifiutato l’intervento perché convinta di potersi curare secondo le credenze religiose del proprio Paese. Lo ha spiegato ai medici dicendo loro che già alcuni suoi familiari erano guariti dalla stessa malattia usando le erbe delle foreste.
La signora, che vive da sola in un appartamento del Giambellino, e che non ha parenti in Italia, era arrivata in ambulanza al pronto soccorso della struttura sanitaria milanese. Il suo medico curante, dopo essersi accorto del pericolo, per ottenere il ricovero aveva chiesto un trattamento sanitario obbligatorio che è stato disposto dal Comune di Milano: la terapia a base di insulina per curare il diabete non era mai stata seguita, il piede era ormai in cancrena e lei rifiutava l’amputazione. Subito le visite dei medici. In una relazione clinica si spiega che l’operazione, alla quale la donna finora si è opposta, è indispensabile per salvarle la vita e va effettuata in breve tempo. Altrimenti, il suo destino è segnato.
Non è la prima volta che accadono casi di questo genere: a febbraio dello scorso anno una donna di 62 anni, affetta dalla stessa malattia, aveva rifiutato l’amputazione di una gamba e per questo è morta. Poco tempo dopo un caso simile era accaduto in Liguria e nel mese di agosto, a Torino un’altra anziana si era opposta all’intervento dicendo: “Se Dio ha deciso che devo morire è giusto così”.




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