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Del seguente articolo:

maggio/2004 -
Le cause degli incendi

Gli incendi domestici sono generalmente causati da prodotti infiammabili posti vicino a fonti di calore, da apparecchi elettrici surriscaldati o in corto circuito, da stufe, caldaie e caminetti, o da semplici mozziconi di sigaretta.
Il fuoco si sviluppa nelle abitazioni anche quando, senza un minimo di controllo, vengono accostate sostanze infiammabili ed elementi che possono innescare incendi.
Sostanze infiammabili
Le sostanze combustibili si possono trovare allo stato solido, liquido o gassoso. I combustibili solidi sono diffusissimi nell’ambiente domestico. Basti pensare ai materiali solidi come i cartacei, la plastica, i materiali lignei, i tessuti, etc. Anche i combustibili liquidi sono presenti in tutte le case con alcool, smacchiatori, etc.
Riassumendo in una piccola tabella, assolutamente esemplificativa e non esaustiva, abbiamo:
- Legno, carta, tende, tessuti per arredamento e capi di abbigliamento
- Alcool, trielina, petrolio, benzina,
smacchiatori in genere, vernici e diluenti
- Gas metano, gas in bombole (GPL)
L’alimentazione delle cucine è assicurata oggi, nella maggior parte dei casi, da combustibili di tipo gassoso, in quanto sono vantaggiosi sotto l’aspetto funzionale ed economico. Quelli più impiegati a scopo domestico sono: il gas metano di rete, il gas di città ed il gas di petrolio liquefatto (normalmente denominato G.P.L.)
I primi due tipi di gas sono distribuiti tramite le condutture delle reti cittadine
Il G.P.L. è invece racchiuso ad alta pres-sione in appositi recipienti che possono essere di tipo portatile, comunemente detti “bombole”, ovvero di tipo fisso, denominati “serbatoi”. Questi ultimi possono alimentare, in forma centralizzata, anche più abitazioni tramite un apposito sistema ramificato di condutture.
La sottrazione del combustibile, quale misura preventiva per evitare un incendio (come spiegheremo più avanti), si estrinseca nel sottrarre il combustibile dalle zone potenzialmente suscettibili di inizio di combustione o di riscaldamento localizzato. Quale misura atta a contrastare un incendio già in atto, essa si estrinseca, invece, nell’allontanare dall’azione del fuoco i materiali combustibili non ancora raggiunti dallo stesso.
Fra i tanti suggerimenti che si possono dare sulla base di tali concetti, il più semplice ed efficace è il seguente: evitare di deporre materiali combustibili in prossimità di fiamme libere o di potenziali forme di calore o di elementi suscettibili di riscaldamento, quali i fornelli da cucina, posacenere, stufe, prese elettriche, cavi elettrici in vista, apparecchiature elettriche funzionanti.

Elementi delle abitazioni dai quali si possono innescare incendi

- Fornelli, camini
- Sigarette accese
- Impianti elettrici ed elettrodomestici
- Superfici surriscaldate

Il fenomeno della combustione

L’incendio è la conseguenza di una reazione chimica (combustione) tra una sostanza capace di bruciare (combusti-bile) e l’ossigeno (comburente). Affinché si produca una combustione è necessario che si verifichino contemporaneamente le seguenti tre condizioni:
- presenza di combustibile
- presenza del comburente (l’ossigeno) in
quantità adeguata
- temperatura opportuna, fornita da una
sorgente di calore o di innesco.
La concomitanza di questi elementi viene schematizzata in un cosiddetto “triangolo del fuoco”, cui fa poi riscontro un “triangolo di estinzione”. In corrispondenza dei vertici del primo ‘triangolo’, sono appunto collocati i tre parametri essenziali del fenomeno della combustione: il combustibile, il comburente e la temperatura.
Per arrestare un incendio è sufficiente contrastare anche uno solo di questi elementi: con ciò si evita l’innesco della combustione e il conseguente sviluppo delle fiamme.
Questo obiettivo lo si raggiunge:
- Sottraendo il combustibile
- Soffocando la combustione (togliendo
cioè l’ossigeno)
- Raffreddando (con acqua, polveri o anidride carbonica) il materiale già in fiamme o che comunque potrebbe incendiarsi.
Tali considerazioni costituiscono un principio fondamentale di prevenzione degli incendi.
Ai parametri considerati fanno poi riscontro i tre corrispondenti parametri antagonisti, quelli che costituiscono il “triangolo d’estinzione”, in quanto necessari per contrastare l’incendio: la sottrazione del combustibile (in antitesi alla presenza del combustibile), il soffocamento (in antitesi al comburente) e il raffreddamento (in antitesi alla temperatura innalzatasi).
Per arrestare incendi appena sviluppati, oltre all'acqua che è generalmente a portata di mano (da evitare però in presenza di elettricità sotto tensione, liquidi infiammabili, e sostanze tossiche o reagenti), si deve ricorrere ad estintori a schiuma e a polvere.

Il ‘comburente’

L’elemento comburente è normalmente dato dall’ossigeno contenuto nell’aria, che, combinandosi con il combustibile, può dar luogo al fenomeno della combustione, alimentandolo.
Il “soffocamento” è quella azione fisica che serve a togliere dalle fiamme l’afflusso dell’ossigeno, ovvero nello stabilire una barriera tra il combustibile e l’ossigeno eliminandone ogni possibile reciproco contatto.
Elementari accorgimenti basati sul principio del soffocamento per l’estinzione di un inizio di incendio possono essere, a titolo di esempio, i seguenti:
- rotolarsi con prontezza e con decisione sul pavimento per spegnere un principio di fiamme che abbiano interessato i vestiti che si hanno indosso onde contrastare il contatto tra gli abiti e l’ossigeno, interponendovi il pavimento
- impiegare una coperta, una giacca o altro per coprire la parte coinvolta da un principio di incendio.
è necessario sottolineare a tal riguardo, che l’efficacia del soffocamento è molto variabile in funzione delle condizioni e dell’estensione dell’incendio e, soprattutto, del tipo di materiale combustibile interessato. Esistono infatti alcuni combustibili che richiedono poco ossigeno per bruciare. In tali casi, l’azione del soffocamento delle fiamme deve essere completa e persistente per garantire lo spegnimento della combustione.

Temperatura ed Energia

La presenza del combustibile e del comburente non è sufficiente, di per sé, perché si attivi la combustione, essendo necessario, a tal fine, che si associno quelle determinate condizioni di temperatura che siano in grado di dar luogo al fenomeno. Ovvero, che sia somministrata una certa energia sufficiente ad innescare la combustione.
Tali condizioni possono conseguirsi a causa di una fiamma libera, una scintilla elettrica, il mozzicone di una sigaretta, una qualunque fonte di calore localizzata (quale una stufa elettrica), etc.
Esercitando un’efficace azione di raffreddamento con l’impiego, ad esempio, di idonei getti d’acqua, si ottiene lo spegnimento dell’incendio.
Bisogna però tener presente, a tal riguardo, che l’acqua non deve essere mai riversata su apparati elettrici che siano sotto tensione.
La casistica degli incidenti domestici, soprattutto quelli che hanno a che fare con il fuoco, è dunque immensa: è chiaro pertanto che non possono esistere regole assolute non tanto per la prevenzione ma per quanto si dovrebbe fare per tentare di contrastare, senza correre pericoli, un primo sviluppo di incendio.
Anche perchè, nei momenti di panico, è obiettivamente difficile scegliere le decisioni più sagge. Una cosa è comunque certa al di là delle regole: solo la calma,
il buon senso e il ragionamento possono esserci di valido aiuto.
Passiamo adesso ad esporre quanto, dalla loro preziosa esperienza, i Vigili del Fuoco suggeriscono per evitare, ed eventualmente affrontare, l’innescarsi degli incendi o per altre situazioni legate ai ‘contrattempi’ fra le mura domestiche.
Informare tutti del pericolo e il primo pensiero deve ovviamente essere rivolto - in qualsiasi genere di incendio o di disastro - verso eventuali bambini che possano essere nei locali interessati, per raggiungerli e aiutarli. Lo stesso discorso vale per gli anziani e per chi ha difficoltà di movimenti, qualcuno potrebbe anche non sentire o non si potrebbe muovere (anziani, malati, handicappati).
Accertarsi quindi che tutti lascino i locali chiusi e vadano in un luogo sicuro: se vi sono, seguire le vie di fuga del palazzo e i cartelli verdi con indicate le “Uscita di sicurezza”.
Non esiste naturalmente alcun ordine di priorità tassativo nelle operazioni che i Vigili del Fuoco suggeriscono di compiere quando ci si potrebbe trovare in presenza di un incendio e, solo il buon senso assieme a una buona dose di calma o - se si preferisce - di ‘sangue freddo’, possono guidarci ad avviare quelle operazioni immediate che potrebbero rivelarsi fondamentali per limitare il propagarsi delle fiamme o anche per salvare qualche vita.


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