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Del seguente articolo:

maggio/2004 -
Vivere una casa sicura

Sono oltre 4.000.000 l’anno (più di 10.000 al giorno) gli incidenti che si verificano dentro le nostre case I morti sono 8.000 l’anno (oltre venti al giorno). Solo un’attenta e serrata prevenzione può aiutarci

Negli oltre quattromilioni di incidenti casalinghi che si verificano ogni anno nelle famiglie italiane (un numero di infortuni che è il doppio di quelli stradali e quattro volte quelli sul lavoro) vi rimangono coinvolte più di tre milioni di persone, di cui 68 mila bambini.
Il 19 marzo scorso il Governo ha avviato una campagna di promozione sociale del Ministero delle Attività Produttive (Direzione per l’Armonizzazione del Mercato e per la Tutela dei Consumatori), denominata “Casa sicura”, per prevenire gli incidenti domestici. Su questi drammi che si consumano all'interno delle mura che più ci sono familiari, le rilevazioni sono sempre più approfondite e, da un'indagine dell'Istat dal nome "Aspetti della vita quotidiana" (effettuata negli ultimi tre mesi del 1999 su un campione di 60 mila italiani, poi rapportata ad anno), cui è seguita nel 2003 uno studio del Censis che ha redatto un suo primo Rapporto sulla Sicurezza in Casa (commissionato dal “Consiglio nazionale di periti industriali” e dai “Periti industriali laureati”) sono emersi dati impressionanti. Ma non è tutto: analizzando i dati dell’Istat, su 100 decessi per infortunio, ben 56 di essi si sono verificati nei cosiddetti ‘ambienti di vita’ (in casa, a scuola e nello sport), mentre sono stati 7 quelli sul lavoro e 37 quelli nel traffico. A causa degli infortuni domestici, inoltre, migliaia di persone restano ogni anno permanentemente invalide. Dall'esame di queste statistiche diverse sono le tipologie che emergono su questi incidenti, e variano sia in funzione del sesso e dell'età delle persone colpite che dei luoghi dove si sono verificati. L’ambiente di casa dove, in assoluto, la maggior parte dei traumi si verifica, è la cucina, seguita da balconi, terrazzi, giardino, camere da letto.
L'andamento allarmante del fenomeno, non solo riafferma la validità dei monitoraggi, ma anche, e soprattutto, conferma l'esigenza di ridurne in maniera significativa la portata e l'incidenza mediante la diffusione di linee guida comportamentali e l'attivazione di campagne informative volte alla graduale instaurazione di una cultura della prevenzione e della sicurezza.
Sul tema della prevenzione una parola importante la offre proprio quella struttura che da sempre si distingue per impegno civile e professionalità, da sempre impegnata in prima linea nelle operazioni di soccorso urgente, quella dei Vigili del Fuoco, che ha preparato una sorta di ‘decalogo’ per le famiglie per far centrare l'attenzione sulla grande, e purtroppo sottovalutata, pericolosità delle abitazioni e della vita in famiglia.
L'introduzione a questo decalogo è firmata dall'ingegner Michele Ferraro, Diretto-re Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica. Le norme suggerite (di cui qui di seguito diamo qualche estratto e che sono ampiamente diffuse anche su internet nel sito www.vigilfuoco.it), potrebbero sembrare anche elementari ma, proprio per la loro semplicità e per la capacità che, attraverso la rete hanno di penetrare in profondità nel tessuto sociale, sono efficaci e fondamentali. E per di più, sono arricchite da una serie di immagini semplici ed esplicative alla portata anche di qualsiasi bambino: è un servizio questo che dà importanti indicazioni per fare salire il livello di attenzione, e quindi di sicurezza, in casa.

Passando ora all'indagine dell'Istat, da essa si rileva innanzitutto che la realtà degli incidenti domestici ha connotati prevalentemente femminili: più di tre quarti di tutti gli incidenti (il 79,1%) vengono subiti dalle donne in casa, con un numero medio leggermente superiore rispetto a quello degli uomini. Il gruppo in assoluto più colpito è quello delle casalinghe: ben 4 incidenti su 10 (39,7%) le coinvolgono infatti tra le mura domestiche. Si può stimare che, ogni trimestre, 249.000 casalinghe siano vittime di questo tipo di eventi, per una quota pari al 32,7% delle persone colpite.
Una prima responsabilità degli incidenti è data dalla struttura edilizia stessa dell'ambiente in cui si vive che è all'origine di un quinto degli incidenti. In questa casistica essenziali sono la tipologia del pavimento, le scale interne, quelle in muratura esterne o anche da elementi fissi quali porte, finestre o vetrate. Per le cause addebitate alla tipologia dei pavimenti, il 12,3% degli incidenti viene subito dagli uomini e il 10,2% dalle donne; passando alle scale (12,5% uomini, 11,6% donne), il dato è egualmente rilevante per entrambi i sessi; altre cause, invece, interessano maggiormente le donne.

Riguardo al luogo della casa nel quale gli incidenti si verificano, più della metà di essi avviene in cucina (il 52 %) e le ferite ne sono le conseguenze più dirette. L'incidente che più frequentemente si verifica è la caduta, dovuta innanzitutto a una instabilità della postura, magari per un processo d'invecchiamento, ma influiscono anche le caratteristiche proprie della persona, come il suo stato funzionale, il tipo di scarpe utilizzate, le abitudini di vita, le alterazioni della vista o fattori patologici, quali malattie neurologiche, e ovviamente l’artrosi.

Le cadute, che sono gli incidenti con le conseguenze più gravi, rappresentano il 24% del totale degli incidenti e sono questi gli infortuni che più frequentemente provocano i danni maggiori con una ospedalizzazione del 14,9%, limitazioni nelle attività quotidiane (64,4%), permanenza a letto (29,6%) e sono quindi causa di periodi mediamente più lunghi per il recupero.
Nella casistica dei motivi all’origine degli incidenti, segue l'utilizzo di utensili d'uso domestico o da attività svolte in cucina (33,0%). Tra questi utensili, il primo responsabile è il coltello che, da solo, è causa del 12,8% di tutti gli incidenti.

Numerose altre cause sono però riconducibili alla preparazione dei pasti: forni e fornelli intervengono nel 7,7% degli incidenti, gli alimenti bollenti per il 6,3%, le pentole per il 4,1%, altri utensili di cucina, tra cui alcuni piccoli elettrodomestici, per il 4,6%. Nella quasi totalità dei casi (83,1%) gli incidenti avvenuti in cucina producono ferite o ustioni.

Nessun altro luogo della casa è quindi così pericoloso, visto che in qualsiasi altro ambiente la frequenza con cui ci si può fare male è sempre inferiore al 10% (soggiorno, salone: 9%; balcone, terrazzo, giardino: 7,6%; camera dal letto: 6,6%; scale interne: 5,5%; bagno: 5,4%; cantina, garage, altro ambiente: 5,1%; scale esterne: 4%; corridoio, ingresso: 3,6%).

Per le donne, come abbiamo visto, la cucina rappresenta di gran lunga l'ambiente più a rischio (il 58,1% degli incidenti), mentre per gli uomini i luoghi degli infortuni si presentano più diversificati: cucina al 31,1%, balcone, terrazzo e giardino al 14,5%, cantina, garage e altro ambiente al 13,6%, soggiorno, salone al 11,7%.

Sempre sul tema degli incidenti procurati da utensili o dalle attività svolte in cucina, sono ancora le donne a detenere un 'primato' negativo (pari al 36,7%) che è quasi il doppio di quello osservato per gli uomini (20,4%). Il 95,5% degli infortuni provocati da pentole riguardano le donne, mentre nei casi di incidenti causati dai coltelli la loro percentuale si colloca sull'83,8%. Negli uomini, invece, la maggior parte degli incidenti provocata da utensili di cucina è legata all'uso dei coltelli (55,6%).

L’attività di cottura in senso stretto infierisce ancora sulle donne che, nelle ustioni da pentole toccano il 16,4%, mentre nelle ustioni da forni e fornelli salgono al 31%.

Altri incidenti che coinvolgono più spesso le donne sono quelli provocati per lo più dai piccoli elettrodomestici che sono al 15,7%, mentre quelli subiti dagli uomini sono al 3%.

Al contrario, gli strumenti del "fai da te" procurano incidenti soprattutto agli uomini adulti (il 10,2% contro il 1,4% per le donne).

Ancora riguardo agli incidenti in casa, una delle rilevazioni sottolinea che essi sono soprattutto legati all'età delle persone colpite, e riguardano da vicino le persone anziane: la possibilità che un incidente avvenga in casa è infatti del 60% per i sessantenni e del 70% per i settantenni. Le parti del corpo più compromesse sono gli arti (nei bambini invece la parte più coinvolta è la testa).

Nelle diverse tipologie, le cadute sono quelle che hanno le conseguenze più gravi di tutti: si tratta di infortuni che provocano un'ospedalizzazione e limitano le attività quotidiane. Gli incidenti provocati da utensili da cucina hanno conseguenze meno gravi anche se la maggior parte delle volte è il pronto soccorso medico che viene chiamato in causa.
Analizzando invece gli incidenti subiti dai piccoli, le cause principali sono rappresentate da urti o schiacciamenti delle mani o delle dita, dovute a sportelli dei mobili o da porte, finestre, spigoli, parti strutturali, ecc.: il 41,1% degli incidenti vengono subiti nell’età dagli 0 ai 4 anni, il 24,2% da quelli dai 5 ai 9 anni.

Riguardo ai cosiddetti ‘cascatoni’ dei piccoli, il 44,4% avviene dagli 0 ai 4 anni, mentre il 18,8% è nella fascia di età dai 5 ai 9 anni.

Anche i lavori domestici mettono sempre a repentaglio la sicurezza di chi li svolge: il 53,6% degli incidenti avviene mentre ci si dedica alla cura della casa, mentre solo nel 13,8% dei casi non si stava svolgendo nessuna particolare attività. Il 63,9% delle donne che hanno subito un incidente si stava dedicando alle attività domestiche e più di tre quarti (76,5%) degli incidenti accadono a donne adulte (dai 25 ai 64 anni).

Per gli uomini il rischio maggiore deriva dal bricolage (si tratta del 22,2%). Il 9,4% degli incidenti è invece collegato alle cure personali, mentre l'8,2% si sposta sulle attività di gioco o su quelle dedicate al tempo libero. Le riparazioni o il “fai da te”, oltre al già accennato bricolage, apparentemente pericolosissimo per la varietà dei potenti attrezzi elettrici da taglio che offre e che sono ormai di uso comune, sono invece la causa del solo 5,7% degli incidenti.


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