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Del seguente articolo:

maggio/2004 -
La struttura nazionale del Corpo
red

Con una legge del 1941 (la 1570 del 27 dicembre) è nato il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ha riunito in un’unica struttura organizzata dallo Stato i tanti e diversi corpi comunali che erano distribuiti sul territorio.
Al Corpo è demandato il compito istituzionale della tutela della vita umana in ogni circostanza di pericolo nonchè la salvaguardia dei beni e dell’ambiente dalle devastazioni causate tanto dagli incendi che da qualsiasi altro evento accidentale, sia ambientale che industriale o anche quelli derivati dall’uso, dal trasporto o dallo stoccaggio di qualsiasi tipo di energia nucleare. I compiti di soccorso affidati ai Vigili del Fuoco sono sempre vari e complessi e marciano di pari passo con lo sviluppo del Paese.
Ogni giorno, ogni notte i Vigili del Fuoco sono pronti ad intervenire in soccorso alle persone, a salvaguardia di beni, a tutela dell’ambiente. La rapidità di intervento, la competenza e l’esperienza acquisita nelle molteplici attività di protezione civile, si rivelano fondamentali soprattutto quando vi siano popolazioni colpite da calamità naturali o grandi eventi disastrosi.
All’impegno sempre massimo e alla professionalità dimostrate in ogni occasione da tutti i componenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si affiancano mezzi e tecnologie sempre più efficaci, frutto dell’esperienza quotidiana nel soccorso.
Quando alla sala operativa dei Vigili - il sempre presente numero “115” - arriva una richiesta di soccorso, chi deve prendere decisioni immediate è già il ‘centralinista’ stesso. Ma è questa una definizione veramente riduttiva perché, chi valuta le telefonate di soccorso, deve essere un operatore capace di interpretare sia le informazioni essenziali sui fatti, sia lo stato emotivo di chi chiama, oltre a non farsi fuorviare dalle eventuali altre persone presenti sul posto che, certo all’insaputa l’una dall’altra, in tante si affrettano a chiamare il 115.
è questo Vigile del Fuoco al telefono che deve dunque vagliare in prima battuta entità e tipo del danno in atto e allertare quindi i dirigenti che dovranno decidere in quanti uomini e con quali mezzi intervenire sul posto. I minuti, i secondi, non si possono assolutamente disperdere e la precisa e ultracollaudata organizzazione interna delle caserme fa si che la prima squadra, quella del ‘pronto intervento’, sia in partenza nel termine massimo di sessanta secondi. Le sirene vengono attivate, e la battaglia per la salvezza prende immediatamente il via.


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