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Del seguente articolo:

Agosto/Dicembre/2018 -
Addestramento operatori CRI nell'Alpe di Poti ad Arezzo
La formazione dei volontari della Croce Rossa Italiana della Toscana
Riccardo Romeo Jasinsky*

Anche quest’anno gli Operatori dell’emergenza della Croce Rossa Italiana della Regione Toscana si sono ritrovati all’Alpe di Poti (Ar) per il 9° Campo Scuola per le attività da svolgere in occasione di una calamità naturale o antropica.
Circa 300 volontari, provenienti da tutti i Comitati CRI della Toscana, hanno partecipato ai corsi organizzati dallo Staff e coordinati dal Delegato Regionale alle Attività di Emergenza, Leardo Romanelli, presso il Villaggio Sacro Cuore.
I corsi vengono decisi anno per anno a seconda delle esigenze che i singoli Comitati di CRI rilevano nel proprio territorio ed in base alle attività che vengono svolte nell’ambito del Servizio Nazionale di Protezione Civile di cui la Croce Rossa Italiana è una delle componenti nazionali, ribadito ultimamente con l’emanazione del Codice della Protezione Civile (dlgs 1/2018).
La necessità di avere nuovi Istruttori di Protezione Civile ha fatto sì di effettuare la prima fase del Corso presso la struttura, “al fine di ottemperare ai propri compiti istituzionali, nell’ambito delle attività di protezione civile e risposta nazionale ed internazionale ai disastri”, così come previsto dal proprio Statuto. L’Associazione Italiana della Croce Rossa si avvale della figura dell’Istruttore C.R.I. di Protezione Civile “per le attività formative e di aggiornamento, rivolte allo staff, ai volontari C.R.I., ad altri Enti, amministrazioni e associazioni, nonché alla popolazione” come previsto dal Regolamento nazionale sulla Formazione della CRI. Il corso prevede un monte ore di lezioni teoriche e pratiche che occuperanno i 25 volontari, selezionati da un pubblico bando interno, per altri due fine settimana (16 ore) con un esame finale che consiste in una serie domande a risposta multipla e l’esposizione di una lezione con titolo estratto a sorte.
Oltre a questo personale, si è evidenziato la necessità di avere volontari che svolgono attività presso strutture di coordinamento, come le Sale Operative CRI. Ecco che è stato svolto il CORSO di OPERATORE DI SALA OPERATIVA CRI per “Fornire ai discenti una buona conoscenza delle strutture di coordinamento nel campo della protezione civile, degli strumenti e attrezzature in dotazione, nonché dei suoi aspetti organizzativi. L’operatore sarà quindi in grado di lavorare con familiarità e dimestichezza nella Sala Operativa, conoscerne ruolo e compiti nell’emergenza, saper svolgere una costante attività di monitoraggio e coordinare le risorse a disposizione durante la crisi”, come previsto dal Regolamento. Altri volontari che, nel corso degli anni avevano già conseguito questa qualifica, hanno svolto un aggiornamento sulla Gestione del sistema informatico in emergenza della Regione Toscana chiamato ZEROGIS e sulla Segreteria da campo della Colonna Mobile sempre della Regione, per abituarsi a lavorare in turnazione del Comitato Operativo Regionale del Volontariato in emergenza, con l’utilizzazione dei sistemi informatici GEVOT (data base delle risorse uomini, mezzi e materiali) e SART sistema di attivazione delle risorse.
Quest’anno sono stati organizzati nuovi corsi per i volontari della Regione, tra questi certamente quello che ha destato particolare attenzione è stato quello delle Unità Cinofile, dove si sono formati nuovi Istruttori. È un rapporto tra uomo ed animale che dà risultati delle volte impensabili; con un addestramento particolare questo rapporto riesce a preparare cani da salvataggio in mare, cani da valanga, cani per la ricerca in macerie e per l'individuazione di persone disperse. Mi piace riportare delle note che parlano di questa attività: “Sempre più spesso si vedono immagini in TV di cani specializzati nella ricerca di persone sopravvissute ad un terremoto o ad un crollo. Sono preziosi, precisi, insostituibili. Il loro posto può essere preso esclusivamente da sofisticati e costosi macchinari tecnologici. Sfruttiamo la loro maggiore sensibilità in cambio dell'amore e del rispetto che riusciamo ad offrire loro. Non chiedono molto ma sono disposti a rischiare la loro vita per salvarci, meritano molto più di quanto riusciamo ad offrire loro.” (dal sito della CRI)
Al fine di ampliare e rafforzare ulteriormente la rete, si è organizzato un corso di formazione in Servizio Ricerche, Restoring Family Links e Protezione. “Il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si impegna a ristabilire i legami familiari che possono interrompersi per ragioni di guerre, conflitti interni, disastri, migrazione o altre situazioni di emergenza umanitaria. Avvalendosi della sua rete internazionale, il Movimento supporta le persone che perdono il contatto con la propria famiglia al fine di ripristinare e mantenere tale contatto grazie al Servizio Restoring Family Links, il cui acronimo solitamente utilizzato è Servizio RFL.”
Per meglio comprendere questa importante attività, riporto le informazioni che troviamo sul sito della CRI: “Il Servizio RFL di Croce Rossa Italiana collabora regolarmente con i Servizi RFL delle altre Società Nazionali, con le Delegazioni del CICR e l’Agenzia Centrale delle Ricerche di Ginevra. Sul territorio nazionale, il Servizio RFL dialoga con le istituzioni e opera in sinergia con le associazioni umanitarie. Attualmente, il Servizio RFL in Italia si esplica nell’attività svolta dall’Ufficio Nazionale, dagli Uffici Regionali e Locali di Ricerche, RFL e Protezione. La rete nazionale RFL è in costante ampliamento, per rispondere ai bisogni crescenti delle famiglie che sono alla ricerca dei propri cari. Grazie all’attività di ricerca e al continuo scambio di informazioni, tali Uffici hanno acquisito un bagaglio enorme di esperienza dando vita ad una rete RFL in costante crescita. L’ampliamento ed il rafforzamento della rete RFL in Italia costituisce una priorità, nell’ottica di uno sviluppo capillare del Servizio RFL volto a rispondere in maniera efficace alle richieste delle famiglie che sono alla ricerca dei propri cari.”
La tecnologia avanza, con nuovi sistemi, nuove apparecchiature che sono utili anche nel campo dell’emergenza. In occasione di questo campo scuola è stato organizzato un Corso per l’utilizzo dei Droni. I droni sono diventati utili per le attività di ricerca e soccorso in caso di disastri e catastrofi in Italia e anche all’estero. Anche la Croce Rossa Italiana sta realizzando un programma nazionale per l’utilizzo di questi supporti in aree critiche. Questi velivoli radiocomandati saranno utilizzati dalla CRI nelle attività di ricerca e soccorso in caso di grandi emergenze, in Italia ma anche durante missioni all’estero.
Non è mancato di parlare dei Social Media, organizzando un corso per il suo utilizzo, corretto, sia in emergenza che in tempo di pace.
La gestione della comunicazione dell'emergenza attraverso i social media è oggi una realtà comunicativa che non è più possibile ignorare: le dinamiche comunicative del sistema di Protezione Civile cambiano, si aggiornano ed evolvono al passo con i tempi.
In virtù di ciò, il Comitato della Regione Toscana, attraverso il suo annuale Campo di formazione per le attività dell'emergenza, ha tenuto il suo primo corso informativo rivolto ai volontari della Croce Rossa Italiana denominato "I social media in emergenza e in tempo di pace".
L'obiettivo generale del corso è stato quello di fornire ai partecipanti una formazione su specifici social media – utilizzo e gestione nelle situazioni d'emergenza - sensibilizzando il gruppo alla consapevolezza dell'uso di questi strumenti.
Durante le ore di formazione sono state fornite competenze sull’impiego delle piattaforme social sia per la prevenzione in tempo di pace, sia durante l’emergenza, attraverso l'analisi di recenti case studies.
Quest’anno il logo del Capo Scuola è stato un disegno che raffigurava una di quelle cassette in cui in caso di necessità, si deve rompere il vetro per chiedere aiuto. Bene, lo slogan era: in case of emergency: Red Cross
* Disaster Manager – Formatore/Istruttore Nazionale PC CRI


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