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Del seguente articolo:

Aprile-Luglio/2018 -
Cronaca nera e becera strumentalizzazione politica
Delitto orrendo con miserabile confronto di opposte fazioni in periodo elettorale
Fabrizio Di Nola

Tentiamo di parlare di una dolorosa storia di cronaca nera avvenuta qualche mese fa in una cittadina di provincia nell’Italia centrale. Tralasciamo nomi e località del fatto. Sia nel rispetto della ragazza assassinata, che per quello verso la sua famiglia e anche per gli abitanti di quella città che hanno subito un attacco mediatico innescato dalla dura realtà di quell’orrendo delitto. Attoniti? Forse. Malamente trascinati in valutazioni da loro distanti da partiti o agitatori che si sono immediatamente schierati pro o contro i fatti? Forse. Oppure, con una certa velata ipocrisia, non si sono schierati dalla parte della ragione. Fatto sta che una giovane, precipitata nel baratro della droga, ha perso la vita. Questa è la storia di una giovane tossicodipendente che viveva da sola in quella cittadina, seppur assistita da una volonterosa comunità di recupero. La ragazza, forse per trovare qualche decina di euro, prima del delitto si era penosamente prostituita in un garage con un individuo incontrato per strada. Successivamente era poi andata in un losco ritrovo di miserabili spacciatori stranieri (ma erano - o non erano - ben noti sul posto?) per comprarsi quel po’ di droga che cercava e quindi - ancora non si sa per quale motivo - è morta, massacrata a coltellate. Forse per renderne irriconoscibile il corpo.
Sembra inoltre che in una macabra opera da macellaio, c’era l’assassino, con accanto due sodali (forse anch’essi stranieri) che lo potrebbero avere aiutato nel sezionare la povera ragazza. Forse per occultarne i resti, metterli in due valige per poi abbandonarli in un canale di campagna. Tutto assurdo, o forse anch’essi drogati? Ancora non si sa.
Per il delitto è stato arrestato uno spacciatore straniero, assieme ad altri imputati ritenuti corresponsabili con l’accusa di vilipendio e occultamento di cadavere. Indagini serrate sono tuttora in corso per definire chi materialmente possa essere stato l’assassino.
Fin qui l’antefatto. Per non essere anche noi trascinati nel dibattito mediatico che ne è seguito con penosi particolari sul delitto (dei quali non vogliamo neppure far cenno...) e che, per la vergognosa ipocrisia del cosiddetto “diritto di cronaca” (???), sono stati letteralmente sbattuti in prima pagina su giornali, telegiornali o con l’ossessiva commovente immagine della vittima (poverina... ma era roprio giovane e bella... sussurra la gente ...), immagine di richiamo su fondali di grande e allusivo richiamo in tanti talk show televisivi. Ai fini, diciamolo pure, di arricchire le tirature o lo share, strettamente legati al ritorno pubblicitario, linfa vitale per qualsiasi impresa giornalistica.
E per la povera ragazza, dove sta la pietà, dove sono i principi di riservatezza verso la sua “immagine’ o quelli verso la sua famiglia?
Qualche dovuta eccezione di rispetto in positivo ovviamente sui giornali c’è stata ma, nella sostanza, l’efferato omicidio che non può essere definito con quell’abusato e insensato termine di “femminicidio” che è apparso sula stampa o tv , un omologo che in un qualche modo piace a chi vuole levarsi d’un colpo l’immagine ingombrante di una donna assassinata.
Non intendiamo quindi collocare nel tempo e nello spazio questa vicenda che purtroppo conosciamo, nessun nome di protagonisti e neppure luoghi o date o foto che, come già detto, sono stati volgarmente sbattuti in prima pagina o su fondali di tanti talk show in omaggio allo share o ai ritorni pubblicitari. E inoltre, come purtroppo spesso si immagina, fra tante chiacchiere inutili su tante donne assassinate, con sussurrata ipocrisia, si potrebbe anche sentir bisbigliare, ‘ma tanto era una tossica!”
Riflessioni - intime e non - tutte vergognose. Chiudendo questo antefatto, passiamo al dibattito cultural-politico (!) che se ne è accodato.
Il delitto
Si deve precisare innanzitutto che la povera ragazza, dalle primissime analisi necroscopiche, sembra sia stata uccisa a colpi di coltello, e non è morta per overdose. Le volgari anticipazioni giornalistiche che parlavano di macabri riti africani sul corpo della sventurata non sono stati confermati dall’autopsia. A seguito di ciò rischiano di aggravarsi anche le accuse a carico del primo arrestato, l’affittuario dell’appartamento dove e avvenuto il delitto. La morte è stata circoscrivibile in un arco temporale che è andato da una tarda mattinata a un primo pomeriggio successivo al ritrovamento delle due valige. E il risultato preliminare di una ulteriore perizia medico-legale potrebbe forse mettere la parola fine almeno sulle prime cause della morte della ragazza e quindi a fissare con certezza che è stato un omicidio e non una morte per overdose.
Con le indagini dei carabinieri sono, stati tradotti in carcere altri due stranieri oltre all’affittuario dell’appartamento. Anche per lui una prima accusa di concorso in vilipendio e occultamento di cadavere, .
La follia di un ‘vendicatore’ ... per fortuna di mira sguaiata
Dopo il clamore sulla stampa e in tv dell’orrendo delitto con particolari strombazzati sulle cronache che un minimo di buon senso giornalistico avrebbe dovuto suggerire di non evidenziare o, almeno di porli in ombra, appena sono stati frettolosamente desunti da chiacchiere sul delitto. La gente ne è stata vistosamente colpita, capannelli in piazza o in qualche circolo per discussioni su particolari mai confermati ma confezionati per un certo genere di fruitori, qualcuno forse ansioso di disgustose notizie.
Ma non solo, a poche ore dalla diffusione della brutta notizia è piombato sulla scena un individuo che potrebbe anche essere definito non proprio sano di mente. Ma lo si potrà accertare solo dopo le necessarie perizie psichiatriche.
Un individuo forse facilmente suggestionabile da chiacchiere di piazza. O da una certa stampa o tv incline a ingigantirne particolari. Appreso così qualche particolare sul macabro delitto, questo signore, che aveva in casa una pistola, si è messo a girare la città in macchina, armato, e ha cominciato a sparare mirando proprio su alcuni stranieri. Con l’intento – a suo dire - di vendicare la ragazza trucidata.
Ai suoi colpi di revolver in piazza, un fuggi fuggi generale. Carabinieri e polizia in un immediato e rischioso inseguimento. Senza uscire dalla sua auto, guidando e sparando ad alzo zero contro le persone contro cui mirava, quest’uomo ne ha colpite cinque o sei. Tutti immediatamente soccorsi da ambulanze, poi in ospedale e, per loro fortuna, nessun colpo su parti letali.
Finalmente acciuffato da una volante di carabinieri questo ‘pistolero’, che si era avvolto, in una grossa bandiera tricolore e che si era inerpicato sulla scalinata di un momento ai caduti della città, non ha opposto resistenza all’arresto.
Immediate le indagini ma lo sconcerto nelle forze dell’ordine è stato quando sono finalmente riuscite a capire che questa persona non aveva la testa a posto. Nel suo passato la partecipazione a formazioni partitiche locali e l’unica cosa che avrebbe detto sarebbe stata quella di volersi fare giustizia da solo.
Notevole il clamore in città con altri capannelli seguiti da piccole manifestazioni estemporanee che - essendo in quei giorni molto acceso il dibattito elettorale - in tanti avrebbero forse voluto approfittare dello sconcerto generale. Qualcuno forse per sé, o altri per accaparrarne qualche indignazione partitica, o altri ancora forse per esternare opposizioni di un qualche clamore contrastante. L’un contro l’altro eccitati.
Ai funerali della giovane, pochi i politici.
Ma vicino alla bara c’erano anche simboli floreali di quella tragedia e di contraddizioni che si è portata dietro: due corone di fiori, una delle quali si leggeva il nome di una "Ambasciata ", e in un'altra il nome dello sparatore maldestro che, dalle prime notizie, e, avrebbe forse nella sua mente tentato di vendicare a colpi d’arma da fuoco la ragazza martoriata in città.


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