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Del seguente articolo:

aprile - agosto/2016 -
Nuova ondata di profughi, di rente oltre diecimila in Italia
Milioni di migranti hanno tentato fino a quest’anno di entrare nel mito dell’Europa
Giulia Nemiz Gregory

Difficile un resoconto dettagliato di quanti siano stati i migranti salvati nel Mediterraneo dalle nostre unità militari e da altre organizzazioni non governative. Con l’inizio di settembre si è registrata una nuova imponente ondata di migranti da Libia ed Egitto.
In pochi giorni un altro migliaio sono arrivati fra Palermo e Cagliari. I migranti, in questi viaggi della miseria, della fame, terrore e sofferenze (ma anche di tenui speranze) hanno sfidato il mare su qualsiasi tipo di pur precaria imbarcazione e purtroppo. alcuni di essi hanno pure perso la vita. Tre cadaveri sono stati recuperati a bordo di un gommone diretto verso l’Italia dall’equipaggio della nave di una organizzazione non governativa che, in diverse operazioni nel tratto di mare compreso tra la Libia e la Sicilia, aveva già salvato oltre 400 persone.
A Palermo ne sono arrivati un migliaio raccolti a bordo della Portaerei Garibaldi, che erano stati salvati nel corso di undici operazioni nel canale di Sicilia. Tra loro 58 i bambini, tanti non accompagnati, 216 donne, alcune delle quali incinte. I migranti sono stati accolti da una task force formata da una decina di medici dell’Asp e del 118, volontari della Croce Rossa e della Caritas.
Sul molo, ad accoglierli, anche gli uomini della squadra mobile della polizia e del Gico della Guardia di Finanza per individuare eventuali scafisti.
A Lampedusa, oltre lo stremo della sua capienza, il rimorchiatore off shore “Asso 25” (adibito a supporto di piattaforme petrolifere) ha sbarcato 1.177 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. L’Asp di Palermo, diretta dal dr. Antonio Candela, ha inviato sull’isola specialisti in medicina d’urgenza per un aiuto al direttore sanitario Pietro Bartolo. Tra i profughi sbarcati numerose le donne e molti bambini. Solo 150 i migranti poi trasferiti, con il traghetto di linea per Porto Empedocle. All’hotspot restano 1.587 persone a fronte di una capienza di 480.
A Cagliari, al Porto Canale è attraccata anche la nave militare irlandese “James Joyce” con a bordo 617 migranti che erano stati salvati sempre nel Canale di Sicilia dalla Guardia Costiera che, in pochi giorni, ha salvato e inviato a terra migliaia di persone. La Capitaneria di porto di Cagliari ha coordinato tutte le operazioni portuali, la Prefettura ha predisposto il campo per la loro accoglienza. Sono state montate tutte le tende che sono state utilizzate per le visite mediche e le operazioni di identificazione. Dalla nave sono sbarcati 454 uomini, 138 donne e 25 minori, non si sa quanti di questi non accompagnati. La Prefettura ha individuato in tutta la Sardegna i centri in cui saranno ospitati, anche se ormai la situazione è al collasso: 293 migranti rimarranno a Cagliari, 186 andranno a Sassari, 80 a Nuoro e gli altri ad Oristano.
A Vibo Valentia, in Calabria, è arrivata invece la nave “Dignity One” di “Medici senza frontiere” con a bordo 430 persone, tra i quali una novantina di minori non accompagnati. Questi ultimi sono destinati a rimanere nel vibonese dove le strutture sono ormai sature, come il Palazzetto dello sport “Giancarlo Naso” che ne ospita già altrettanti ed è ormai al limite della capienza.
A Crotone altri 190 migranti – 177 uomini, 9 donne e 4 minori accompagnati – sono arrivati con la nave “Fiorillo” della Guardia costiera e accompagnati al Centro “Cara” di Isola Capo Rizzuto. Sette di loro, 2 donne e 5 uomini, sono strati portati in infermeria. Per i giorni successivi è previsto l’arrivo di un altro gruppo di migranti, questa volta nel porto di Reggio Calabria dove è attesa nave “Diciotti” della Guardia costiera con a bordo 643 persone, adulti o componenti di nuclei familiari.
A Taranto la nave norvegese, “ Siem Pilot” ha sbarcato altri 1078 migranti di varie nazionalità, di cui 869 uomini, 126 donne e 83 minori (59 non accompagnati). Molti di provenienza sub sahariana, altri da Siria e Palestina. Erano stati salvati nel Mediterraneo mentre si trovavano su gommoni alla deriva partiti dalla Libia. Una parte sarà ospitata nel locale ‘hotspot’, gli altri saranno smistati in centri di accoglienza di altre località.
Per l’aspetto politico di questi salvataggi in mare che sono quasi sempre a carico delle nostre unità di soccorso, Marina Militare e Guardia Costiera, coadiuvate però anche da altre navi di organizzazioni non govenative, tutto questo sistema umanitario e per le necessarie successive operazioni rientro o di espatrio dei non aventi diritto ad asilo, dovrebbero rientrare negli accordi da perfezionare in sede Comunitaria,
Il Presidente del Consiglio Renzi ha partecipato a un vertice Italia-Germania con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Nella conferenza stampa congiunta che ne è seguita, Renzi, pur sottolineando che l’Italia “non è ancora al collasso”, ha detto che questo problema deve essere affrontato: “La Germania lo scorso anno ha accolto oltre un milione di persone, noi siamo fermi sui numeri dello scorso anno” che sono più bassi, “ma negli ultimi giorni abbiamo avuto un incremento importante di arrivi”. “L’Europa deve provvedere tutta insieme al rimpatrio di quanti non hanno diritto di rimanere – ha aggiunto - a noi spetta salvare dal mare tante vite umane, ma sappiamo bene che ci sono dei limiti”. Renzi ha anche detto che pure Malta farà la sua parte: “Ho parlato oggi con il premier Joseph Muscat: in questa fase una piccola parte attraccheranno a Malta invece di Sicilia e Sardegna, si tratta di piccoli segnali di solidarietà”.
Intanto secondo i dati aggiornati della Commissione Ue, i ricollocamenti di migranti dall’Italia verso gli altri Paesi europei sono stati in tutto 1.020 (sui 39.600 che erano stati previsti entro settembre 2017).
Dalla Grecia invece ne sono stati trasferiti 3.435 su 66.400. Secondo quanto si evince dalle statistiche, ad accogliere i ricollocati dal nostro Paese sono stati soprattutto la Francia (231), l’Olanda (178), il Portogallo (171). La Germania per il momento ne ha accolti solo una ventina.
A maggio la Commissione europea aveva proposto di sviluppare un sistema di prima accoglienza per i migranti irregolari nei “punti caldi” (gli hotspot) in cui si registra il maggior numero di arrivi sul suolo dell’Unione (principalmente in Italia e in Grecia). Queste strutture sono necessarie per identificare e registrare migranti e profughi e permettere loro di entrare nel programma di ricollocamento all’interno del territorio europeo con il sistema delle quote.
A questo scopo sono state selezionate alcune strutture già esistenti e attive, tra cui il centro di identificazione di Lampedusa., uno dei più importanti in Italia. Recentemente il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha comunicato al vertice dei capi di stato e di governo l’inizio delle operazioni per attivare gli hotspot.
Il Prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’interno, ha detto che gli altri centri designati per diventare hotspot saranno attivati dal prossimo novembre. A quel punto potrà essere avviato il programma europeo di ricollocamento dei migranti: quelli che accetteranno di essere identificati e faranno richiesta d’asilo saranno trasferiti dagli hotspot nei centri di accoglienza e poi indirizzati verso il paese pronto a dare loro asilo.
A Cagliari, al Porto Canale è attraccata anchela nave militare irlandese “James Joyce” con a bordo 617 migranti che erano stati salvati sempre nel Canale di Sicilia dalla Guardia Costiera che, in pochi giorni, ha salvato e inviato a terra migliaia di persone. La Capitaneria di porto di Cagliari ha coordinato tutte le operazioni portuali, la Prefettura ha predisposto il campo per la loro accoglienza. Sono state montate tutte le tende che sono state utilizzate per le visite mediche e le operazioni di identificazione. Dalla nave sono sbarcati 454 uomini, 138 donne e 25 minori, non si sa quanti di questi non accompagnati. La Prefettura ha individuato in tutta la Sardegna i centri in cui saranno ospitati, anche se ormai la situazione è al collasso: 293 migranti rimarranno a Cagliari, 186 andranno a Sassari, 80 a Nuoro e gli altri ad Oristano.
A Vibo Valentia, in Calabria, è arrivata invece la nave “Dignity One” di “Medici senza frontiere” con a bordo 430 persone, tra i quali una novantina di minori non accompagnati. Questi ultimi sono destinati a rimanere nel vibonese dove le strutture sono ormai sature, come il Palazzetto dello sport “Giancarlo Naso” che ne ospita già altrettanti ed è ormai al limite della capienza.
A Crotone altri 190 migranti – 177 uomini, 9 donne e 4 minori accompagnati – sono arrivati con la nave “Fiorillo” della Guardia costiera e accompagnati al Centro “Cara” di Isola di Capo Rizzuto. Sette di loro, 2 donne e 5 uomini, sono strati portati in infermeria. Per i giorni successivi è previsto l’arrivo di un altro gruppo di migranti, questa volta nel porto di Reggio Calabria dove è attesa nave “Diciotti” della Guardia costiera con a bordo 643 persone, adulti o componenti di nuclei familiari.
A Taranto la nave norvegese, “ Siem Pilot” ha sbarcato altri 1078 migranti di varie nazionalità, di cui 869 uomini, 126 donne e 83 minori (59 non accompagnati). Molti di provenienza sub sahariana, altri da Siria e Palestina. Erano stati salvati nel Mediterraneo mentre si trovavano su gommoni alla deriva partiti dalla Libia. Una parte sarà ospitata nel locale ‘hotspot’, gli altri saranno smistati in centri di accoglienza di altre località.


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