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Del seguente articolo:

Gennaio-Marzo/2016 -
UNCHR e OIM, milioni di persone in fuga verso l’Europa
Andrea Nemiz

“Sono calcolate in oltre un milione le persone in fuga da paesi dell’Africa e del Medio oriente che hanno raggiunto l’Europa nell’anno 2015. Questi i dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) con sede a Ginevra, che sono quadruplicati rispetto a quelli del 2014. Fondata nel 1951, l'Oim è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio e l’Italia ne è uno dei Paesi fondatori. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees) è l'Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati. Fornisce loro protezione internazionale, assistenza materiale e persegue soluzioni durevoli per la loro drammatica condizione. Una situazione che riguarda direttamente l’Italia dove gli arrivi sono al secondo posto in Europa dopo la Grecia.
Dei migranti arrivati nel nostro Paese, circa 129mila sono dalla Libia, la cui posizione è la prima. A Trapani è stato organizzato un “hotspot” per l’identificazione immediata dei migranti in arrivo, ma permane sempre la necessità di un intervento da parte della Ue. “L’Italia continua salvare vite umane ma serve che l’Ue faccia i rimpatri degli irregolari, perché altrimenti il sistema collassa”, ha detto il Ministro dell’Interno Angelino Alfano.
La Grecia, già segnata dalla crisi economica che a inizio anno faceva temere la sua uscita dalla UE, è in primissima linea: 821,008 arrivi, quasi tutti dal mare. In Italia gli sbarchi sono stati 150.317. Viaggi della disperazione e spesso della morte: per oltre 3.700 di loro il Mediterraneo è diventato un mare di morte.
Seguono per numero di arrivi Bulgaria (29.959), Spagna (3.845), Cipro (269) e Malta (106). Del milione totale, la maggior parte è costituita da siriani (circa 455mila), che scappano dalla guerra civile nel loro Paese, seguiti da afghani, iracheni ed eritrei. “Sappiamo che le migrazioni sono inevitabili”, ha affermato il capo dell’Oim, William Lacy Swing. “Ma non basta contare il numero di quanti arrivano o dei quasi 4mila che quest’anno sono morti o dichiarati dispersi. Dobbiamo anche agire. Le migrazioni devono essere legali, sicure e protette sia per gli stessi profughi sia per i Paesi che li accolgono”. Ancora sul fronte delle migrazioni, mentre l’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Powers ha annunciato la convocazione di un vertice ad alto livello alle Nazioni Unite con il presidente Obama, l’Alto commissario uscente per i rifugiati Antonio Guterres, parlando in Consiglio di Sicurezza, ha fatto appello all’Europa a non cedere alle sirene della xenofobia: “Il legame tra migrazioni sicurezza è chiaro. Decine di migliaia di giovani combattenti stranieri da tutto il mondo sono in Siria e Iraq e molti di loro torneranno a casa con i rischi che tutto questo comporta”, ha ammesso Guterres che il primo gennaio cederà la guida di UNHCR all’italiano Filippo Grandi: “Ma per quanto legittime siano queste preoccupazioni, e a dispetto della retorica di questi giorni, non dobbiamo scordare che i profughi sono la prima vittima di questo terrore, non la fonte. Non possono essere biasimati per una minaccia dalla quale fuggono rischiando la vita”.


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